Con decreto reale del 10 aprile 1887 l’opera fu dichiarata di pubblica utilità. Il primo tubo della condotta di 57 chilometri che portava l’acqua da Castelfranco a Ferrara fu posato il 14 giugno 1887. Il percorso terminava nella zona del Montagnone, dove era stato edificato un serbatoio interrato della capacità di 1.054 mc di acqua, con due vasche di accumulo e due camere per le valvole di ingresso e di uscita. L’acqua arrivava nelle case mediante condotte in ghisa (di diametro tra i 50 e i 300 mm) in una rete di 17,5 chilometri; dodici fontanelle erano dislocate in città e quattro nei sobborghi, oltre a una fontana circolare (m 6,20 di diametro) nel «pubblico giardino» del Castello. L’ultimo tronco della condotta venne posato il 22 ottobre 1889 e il 4 novembre successivo l’acqua per la prima volta raggiunse quelle abitazioni dove era stato già installato l’impianto. Il collaudo del 31 maggio 1890 fu positivo: nessuna perdita nelle condutture da Castelfranco a Ferrara. Con un grande manifesto la Giunta municipale e il sindaco conte avv. Carlo Giustiniani invitavano la cittadinanza all’inaugurazione, l’8 giugno 1890, del primo serbatoio di raccolta dell’acqua potabile, l’acquedotto del Montagnone, «un’opera grande e benefica».
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