RSS
Welcome to my blog, hope you enjoy reading :)

lunedì 31 dicembre 2012

The end of an Year

Goodbye 2012

venerdì 28 dicembre 2012

La 7 grillo et moi

giovedì 27 dicembre 2012

MEDICINA INTERCULTURALE

Articolo/recensione del libro di Ivo Quaranta e Mario Ricca sulla MEDICINA INTERCULTURALE pubblicato domenica dal Corriere della Sera (supplemento La Lettura) di ADRIANO FAVOLE Una decina di anni fa, l’antropologa americana Margaret Lock pubblicò un libro di grande successo (Twice dead. Organ transplants and the reinvention of death, University of California, 2002) in cui metteva a confronto gli atteggiamenti dei nordamericani e dei giapponesi verso i trapianti e, più in generale verso la morte. Frequentando le unità di terapia intensiva dei grandi ospedali, Lock scoprì che in un paese tecnologicamente avanzato come il Giappone i trapianti erano molto rari perché la gente – compreso il personale medico – giudicava innaturale l’idea di morte cerebrale e il prelievo di organi a cuore battente. Inoltre, l’idea di accettare un “dono” di così grande importanza da uno sconosciuto morente, senza dunque la possibilità di ricambiare, suscitava sconcerto e sensi di colpa. Il corpo in effetti non è soltanto un organismo biologico, ma una complessa costruzione culturale in cui prendono forma credenze, rappresentazioni, concezioni della persona e del suo destino che si manifestano in modo particolare nel momento della malattia e della sofferenza. Ivo Quaranta, uno dei pionieri dell’antropologia medica in Italia (nonostante la sua giovane età) e Mario Ricca, docente di Diritto interculturale all’Università di Parma, aprono il loro recente libro dedicato alla “medicina interculturale” (Malati fuori luogo, Raffaello Cortina, 2012) con un episodio significativo. Un uomo di mezza età, originario della Malesia e da tempo immigrato in Italia, si presenta al pronto soccorso lamentando dolori di fegato. L’uomo parla bene l’italiano e traduce il termine malese hati con “fegato”, una traduzione corretta, ma non del tutto. Nella cultura malese infatti, hati è la sede di quella che noi definiremmo l’intelligenza emotiva. E’, nel caso specifico, il luogo simbolico in cui si manifestano le tensioni e le fatiche di una esperienza migratoria difficile, fatta di ansie per i permessi di soggiorno, di lavori saltuari, di rinunce agli affetti. L’uomo si sente appesantito, affaticato, spossato e narra il suo problema facendo riferimento al “fegato”. Il medico gli prescrive una serie di controlli epatici, senza riscontrare problemi particolari. Dimesso dall’ospedale, il paziente morirà di lì a poco di infarto: il malessere che lo aveva colpito era dovuto a una crisi cardiaca. Forse, senza quell’equivoco, “il malese sarebbe ancora qui a imparare che negli ospedali italiani hati si dice cuore”, scrivono i due autori. Provenienti da nazioni e gruppi etnici molto differenziati, i migranti arrivati in Italia negli ultimi trent’anni, hanno portato con sé particolari concezioni del corpo e della malattia. Inoltre, essi hanno agito come una sorta di “specchio”, a partire dal quale la popolazione nativa si è scoperta essa stessa più frammentata, plurale e molteplice di quanto non si ritenesse in precedenza. Anche “noi”, a ben vedere, siamo portatori di concezioni del corpo che appaiono piuttosto lontane e a volte in contrasto con il linguaggio scientifico di una medicina fondata sul paradigma biologico riduzionista, per la quale il corpo è un organismo le cui leggi di funzionamento sono state progressivamente e inesorabilmente svelate dalla scienza. Come cambia (se cambia…) la biomedicina occidentale davanti a questa eterogenea presenza di pratiche e rappresentazioni del corpo? Si tratta soltanto di contrapporre la “verità” della scienza a “credenze” folkoriche irrazionali e persino dannose per l’efficacia della cura? Il libro di Quaranta e Ricca, basato su ricerche condotte anche in ospedali italiani, cerca di rispondere a queste domande e fornisce interessanti proposte operative per la costruzione di una “medicina interculturale”. Per i due autori, non si tratta né di dare spazio a forme di sapere medico “altre” o “alternative” né di limitarsi a una critica del riduzionismo biologico insito nella medicina occidentale. Si tratta piuttosto di constatare che un approccio puramente organico alla malattia è rischioso e spesso compromette la stessa efficacia della cura. I significati che un paziente attribuisce al suo malessere, la narrazione dei sintomi e di frammenti del suo percorso di vita, sono spesso passaggi essenziali per una diagnosi corretta, per la cosiddetta compliance (la “collaborazione” del paziente) e per il successo della cura. Quando medico e paziente condividono una medesima humus culturale, la traduzione della narrazione soggettiva del dolore e della malattia nei termini del linguaggio scientifico è più agevole, ma ostacoli apparentemente insuperabili sorgono in presenza di pazienti che parlano lingue poco note e soprattutto che fanno riferimento a orizzonti di significato e codici simbolici del tutto sconosciuti al medico. Durante le sue ricerche etnografiche nel Nordovest del Camerun, Ivo Quaranta scoprì che l’AIDS veniva di solito imputato all’azione della stregoneria. Le organizzazioni sanitarie si battevano per combattere questa credenza che ai loro occhi appariva irrazionale e sembrava favorire il contagio (impedendo di cogliere le “vere” cause della malattia). In realtà, in Camerun come in molte altre parti dell’Africa, il riferimento all’idioma della stregoneria è un modo culturalmente condiviso per riflettere sulle diseguaglianze, sulla povertà, sull’emarginazione. Allo stesso modo, immigrate nigeriane in Italia vittime della tratta e di progetti migratori fallimentari, possono esprimere il loro disagio e la loro sofferenza dicendosi possedute dallo spirito di mami wata, lo spirito del benessere, dell’abbondanza e della ricchezza che le tormenta proprio a causa del loro “fallimento”. Può oggi la medicina ignorare l’esistenza di questi altri linguaggi del corpo e della malattia? Può una medicina che aspira all’efficacia universale delle cure ignorare gli universi simbolici della stregoneria e della possessione e in generale i linguaggi culturalmente fondati del corpo e della malattia? Come cambiano le responsabilità etiche, ma anche legali dei medici in un tale contesto? Come armonizzare l’attenzione alle narrazioni con i rigidi protocolli e le linee guida del servizio sanitario orientati quasi esclusivamente in un ambito biologico? Il percorso verso una medicina interculturale è senza dubbio complesso e arduo, tanto più in un periodo di “tagli” e riduzioni di spese. Si tratta però, a ben vedere, di una sfida irrinunciabile per una società impegnata a costruire nuove sintesi tra persone e gruppi portatori di diversità culturali. Affinare le capacità di ascolto e la sensibilità interculturale sarebbe un buon modo per ampliare lo spettro dell’efficacia della cura, e risponderebbe al tempo stesso a questioni legali sottese al rapporto medico-paziente: il consenso informato implica infatti che la relazione di cura avvenga nell’ambito di rete di significati almeno in parte condivisi.

Beppe Grillo a Parma (discorso integrale - 22 settembre 2012)

mercoledì 19 dicembre 2012

URAL motorcycles

Grillo & me

martedì 18 dicembre 2012

The Rolling Stones - Marquee Club London England 3-26-71

giovedì 6 dicembre 2012

Stevie Ray Vaughan - Pistoia Italia (1988)

mercoledì 5 dicembre 2012

Rossi vs. Lorenzo Moto GP at GP of Catalunya 2009

FRANK ZAPPA IS DEAD

Il 4 dicembre 1993 era Domenica. Frank Vincent Zappa passò da un sonno comatoso alla morte alle 6 del pomeriggio. Fu subito sepolto,per sua volontà,in una tomba senza lapide nè altri segni di riconoscimento al Westwood Village Memorial Park Cemetery. RIP (Los Angeles,December 4th,1993) The Song :Peaches En Regalia. The Tribute Band: Dweezil Zappa,Steve Vai,Napoleon Murphy Block,Terry Bozzio & more

martedì 4 dicembre 2012

Allman Brothers - Soul Serenade [In Memory Of King Curtis]

venerdì 30 novembre 2012

Wilhelm Reich

Wilhelm Reich - Psicologia Di Massa Del Fascismo

mercoledì 28 novembre 2012

70 anni Jimi Hendrix

------------- A great blues version of the legendary Jimi Hendrix classic. The song was issued on the record Am I Blue.

venerdì 23 novembre 2012

"Oh mia patria si bella e perduta"

Jean Shrimpton 1967

mercoledì 21 novembre 2012

Your Blues Old Name .

Made by Bluescentric.com!

domenica 21 ottobre 2012

A Tribute to Stevie Ray Vaughan .1996

venerdì 12 ottobre 2012

14 Ottobre 1492

CANTO GENERAL - PABLO NERUDA - APARCOA from JESÚS ALBERTO ARBELÁEZ ARCE on Vimeo.

--------------- Nessuno ha scoperto l’America, perché 100 milioni di persone vivevano lì da millenni. Non c’è nessun “giorno della razza”, infame dizione franchista tuttora permanente. A cinquecentoventi anni di distanza celebriamo l’inizio della Resistenza indigena riascoltando il Canto General di Pablo Neruda

giovedì 11 ottobre 2012

(Discurso de aceptación del premio Anna Politkovskaya, entregado por el Festival Internazionale en Ferrara, Italia, el pasado 5 de octubre)

http://www.elfaro.net/es/201210/opinion/9902/ ------------ Carlos Dada = El Faro.net http://www.elfaro.net/es/201210/opinion/9902/

Ry Cooder - Let's Have A Ball

----------------- This is the complete show from the Catalyst in Santa Cruz in March 1987, featuring Ry Cooder and the Moula Banda Rhythm Aces - as filmed by Les Blank and shown here in the UK on Channel 4's The Late Shift. The film, as far as I know, was never officially released on DVD. Ry Cooder - guitar, vocals; Jim Keltner - drums; Van Dyke Parks - keyboards; Jorge Calderon - bass; Flaco Jimenez - accordion; Miguel Cruiz - percussion; Steve Douglas - sax; George Bohannon - trombone; Singers: Bobby King, tenor; Terry Evans, baritone; Arnold McCuller, tenor; Willie Green Jr, bass -- 01 Let's Have A Ball 02 Jesus On The Mainline 03 How Can A Poor Man Stand Such Times And Live? 04 Jesus Hits Like The Atom Bomb 05 Down In Mississippi 06 Maria Elena 07 Just A Little Bit 08 The Very Thing That Makes You Rich (Makes Me Poor) 09 Crazy About An Automobile 10 Chain Gang 11 Down In Hollywood 12 Good Night Irene

giovedì 27 settembre 2012

LONG LIVE THE KINGS

LONG LIVE THE KINGS - Short film documentary - from SAGS on Vimeo.

mercoledì 26 settembre 2012

Los Fabulosos Cadillacs - Monumental River Plate [Buenos Aires, 12 Diciembre 2008]

Los Fabulosos Cadillacs celebran su regreso a Buenos Aires tras seis años de separacion con dos grandes shows en el Estadio Monumental de River Plate, con mas de 120.000 personas en ambos shows!! Setlist: 1]Intro James Bond 2]Manuel Santillán, El León 3]Mi novia se cayó a un pozo ciego 4]Carmela 5]Estoy harto de verte con otros 6]El genio del dub 7]Wake up and make love with me 8]Muy, muy temprano 9]El Aguijón 10]Paquito 11]Padre nuestro 12]Saco azul 13]Siguiendo la luna 14]Los condenaditos 15]Demasiada presión 16]V Centenario 17]La luz del ritmo 18]Calaveras y diablitos 19]Gallo rojo 20]Gitana 21]Carnaval toda la vida 22]Mal bicho 23]El satánico Dr. Cadillac 24]Matador 25]Guns Of Brixton 26]Let's Lynch the Landlord 27]Yo no me sentaría en tu mesa

Los Fabulosos Cadillacs - Las venas abiertas de América Latina (En vivo Teatro Monumental 1995)

Presentación de Rey Azúcar en el Teatro Monumental de Santiago el 28 de octubre de 1995 Los Fabulosos Cadillacs Canción: Las venas abiertas de América Latina Lista de temas: - Carmela - El aguijón - El satánico Dr. cadillac - Paquito - Lets lynch the landlord - Reggae Punky Party Rebeld - Saco azul - Estrella de mar - Mal bicho - Matador - Guns of Brixton - Desapariciones - V Centenario - Las venas abiertas de América Latina

Natalia Lafourcade feat. Lila Downs - La Fugitiva

lunedì 24 settembre 2012

GRILLO e IO

giovedì 13 settembre 2012

The Clash - The Last Testament. The Making of London Calling



Director: Don Letts
Actores: Joe Strummer, Mick Jones, Paul Simonon, Topper Headon
Idioma: Inglés
País: UK
Género: Documental
Tiempo: 32 minutos

THE CLASH : Westway to the World




The Clash: Westway to the World is a 2000 documentary film about the British punk rock band The Clash. In 2003 it won the Grammy Award for Best Long Form Music Video.

JOE STRUMMER & MICK JONES LIVE 2002




The Clash seemed to be heading toward a reunion in late 2002. On November 7th, word came down that they were being inducted into the Rock and Roll Hall of Fame. Just seven days later Joe Strummer played a benefit concert for striking firefighters at London's Acton Town Hall, during which he brought out surprise guest Mick Jones for an impromptu three-song encore of Clash songs. It was the first time they had shared a stage since the US Festival in 1983.

Over the next few weeks pressure grew on the band to finally reunite at the Rock and Roll Hall of Fame induction ceremony the following March. Strummer, Jones and drummer Topper Headon were all on board, but bassist Paul Simonon wasn't having it. "I was the one who always said no," he said in 2008. "In this instance, I really didn't believe it was the right moment. A big corporate event like that, two grand a seat. Nah, that wasn't in the spirit of the Clash, was it?"

On December 21st, 2002 Joe Strummer sent Simonon a text. "Come on, Paul," he wrote. "Give it a try. You might even like it." Simonon wouldn't budge and Strummer reportedly considered going ahead with a replacement bassist. The very next day he dropped dead due to an undiagnosed congenital heart defect.

Sadly, the three-song Strummer/Jones set from Acton Hall was as close to a Clash reunion as the world ever got. Backed by Strummer's band the Mescaleros, the group opened with the 1980 deep cut "Bankrobber" before playing fast and loose versions of "White Riot" and "London's Burning." Fittingly, they were two of the Clash's earliest songs. Thankfully, the event was captured on video. Check out their performance of "White Riot."



Read more: http://www.rollingstone.com/music/videos/flashback-the-clashs-mick-jones-and-joe-strummer-reunite-in-2002-20120913#ixzz26O26c0FZ

lunedì 10 settembre 2012

GUTEN MORGEN - Orch.Casadei 1989



------------------------

RAOUL CASADEI - Simpatici italiani - DISCHI RICORDI 1988 - CDMS 100

1 - SIMPATICI ITALIANI
2 - CASOLARE
3 - LA MIA DONNA
4 - MIRKO
5 - MAZURKA MARINARA
6 - GUTEN MORGEN
7 - COME GLI INDIANI
8 - ESTATE ITALIANA
9 - FLAUTO LEADER
10 - CHE TELENOVELA E'?!
11 - FIORELLA
12 - POLKA COUNTRY

domenica 9 settembre 2012

Bob Dylan, 1986

http://www.youtube.com/watch?v=EZgmJ0WTByw&feature=channel&list=UL

Filmed in Bob Dylan's trailer while he was working on the Hollywood movie HEARTS OF FIRE, in which Dylan played a retired rocker called Billy Parker. This clip is part of a BBC 'Omnibus' documentary called 'Getting to Dylan' (1987)

sabato 8 settembre 2012

Van Morrison and Bob Dylan in Athens

The Thirties in Colour - Mexico



------------



----------------



-------------

Rolling Stones Cocksucker Blues Movie



-------------------------------

Cocksucker Blues è un documentario inedito diretto da Robert Frank che narra il tour dei Rolling Stones attraverso il Nord America nel 1972, a supporto dell'uscita del loro quindicesimo album di studio, Exile on Main St..
C'era tantissima attesa per l'arrivo del gruppo, non essendo gli Stones più tornati sul suolo americano dalla tragedia del 1969 all'Altamont Free Concert, dove un fan di colore, Meredith Hunter, fu accoltellato e picchiato a morte dagli Hell's Angels. Il tour sul palco mantenne le promesse di grandissime performance rock e dietro le quinte incarnò lussuria, promiscuità ed edonismo.
Il documentario risulta estremamente realistico: diverse telecamere vennero lasciate in giro in modo che chiunque dell' entourage potesse prenderle in qualsiasi momento e iniziare a girare. Questo permette a chi guarda la pellicola di assistere a feste nel backstage, uso di droghe, pazzie di roadies, artisti effeminati e soprattutto, gli Stones privi di ogni difesa.
Cocksucker Blues era il titolo della canzone che Mick Jagger scrisse come ultimo singolo per la Decca, per contratto, e le parole e il contesto furono scelte apposta per far infuriare i dirigenti della casa di produzione. La Decca rifiutò la canzone che venne pubblicata solo più tardi su una compilation in Germania Ovest nel 1983, pubblicazione che venne comunque annullata e riproposta senza la traccia in questione.
Il film è sotto un ordine di tribunale che ne vieta la proiezione a meno che non sia presente fisicamente lo stesso Frank. Questa sentenza deriva dal conflitto sorto quando il gruppo, che aveva commissionato il film, decise che il suo contenuto era inadeguato e che non dovesse essere mostrato, in opposizione all'opinione del regista.

The Rolling Stones - Marquee Club London England 3-26-71



------------------

The Rolling Stones full 37-minute set from the Marquee Club in London on March 26, 1971.
Watch the band perform “Live With Me”, “Dead Flowers”, “I Got The Blues”, “Let It Rock”, “Midnight Rambler”, “(I Can’t Get No) Satisfaction”, “Bitch” and “Brown Sugar” below.

mercoledì 5 settembre 2012

Hitler in Color

Mit der Kamera nach Stalingrad

martedì 4 settembre 2012

Graham Parker & The Rumour Live Hammersmith Odeon



----------

Graham Parker & The Rumour dal vivo in concerto all'Hammersmith Odeon
il 3 aprile 1979, ha registrato per la BBC Radio 1 e trasmesso il 21 dello stesso mese.
Tracklist:
1. Discovering Japan ( 00:07 )
2. Local girls ( 3:45 )
3. Thunder & Rain ( 7:35 )
4. Don't Get Excited ( 11:00 )
5. Back To Schooldays ( 15:02 )
6. Passion Is No Ordinary Word ( 17:58 )
7. Mercury Poisoning ( 22:48 )
8. Howling wind ( 26:04 )
9. Heat Treatment( 31:08 )
10. Stick To Me ( 34:32 )
11. Love Gets You Twisted ( 38:03 )
12. Crawling From The Wreckage ( 41:20 )
13. Saturday night Is Dead ( 44:32 )
14. Nobody Hurts You ( 48:00 )
15. Soul Shoes( 51:59 )
16. Protection ( 55:10 )

De Bethune DB25 ‘IX ciclo del Calendario Maya’



Secondo la profezia Maya il genere umano trascorrerebbe la sua esistenza attraversando nove cicli di una “piramide cosmica” chiamata Bolon Yokte Ku. L’ultimo passo, appunto il nono, sarebbe iniziato il 9 marzo del 2011 e concluso il 28 ottobre scorso, preludio della discesa in terra di tutte le nove divinità nella loro piena gloria.

Incantevole. De Bethune ha creato DB25 ‘IX ciclo del Calendario Maya’, un orologio novità 2012 in edizione limitata di 12 esemplari, simbolo di un mondo che sta per arrivare, dedicato a omaggiare l’ingegno dei Maya. Il piccolo ma ambizioso marchio ha ricreato sul quadrante l’atmosfera delle ceramiche e delle pietre scolpite dagli antichi scrivani.

Il quadrante in oro massiccio è stato inciso a mano da Michèle Rothen, e impreziosito da 31 inserti in acciaio azzurrato. Il cerchio che sta nella parte esterna visualizza le cifre con il sistema di numerazione Maya, mentre l’anello interno mostra 20 glifi di divinità, animali e oggetti sacri che rappresentano i vari giorni del calendario.

Al centro del quadrante c’è il baktun, un glifo utilizzato per il calcolo del “Lungo Computo” che comprende 144 mila giorni.

venerdì 31 agosto 2012

Prospettiva Kubrik.

mercoledì 22 agosto 2012

Hear it.

An ancient recording written by Brian Jones,arranged by Paul Mc Cartney for the childs of Royal Academy of Londond.whit the Guitar of Keith Richards

Big Bill Broonzy


Big Bill Broonzy - 1956 di pigfoot

SERGIO TOPPI

sabato 4 agosto 2012

Stevie Ray Vaughan - Pistoia Blues (1988)

Pistoia Blues Festival, Pistoia, Italy - 03 jul 19881. Scuttle Buttin'2. Say What3. Lookin' Out The Window4. Look At Little Sister5. Mary Had A Little Lamb6. Pride And Joy7. Texas Flood8. Superstition9. Willie The Wimp10. Couldn't Stand The Weather

Rocksteady with Marcia Griffiths

Jimi Hendrix 1 Gen 1970

domenica 1 luglio 2012

Sabato 30 Giugno MotoBoxerMania


View Larger Map

venerdì 29 giugno 2012

1° Raduno MotoBoxerMania


View Larger Map

venerdì 22 giugno 2012

ALDROVANDI . CASSAZIONE SENTENZA DEFINITIVA.

mercoledì 20 giugno 2012

JEFFERSON AIRPLANE STORY

lunedì 18 giugno 2012

PETER GREEN's FLEETWOOD MAC

* Audio Recorded Live @ The Boston Tea Party, Boston, Massachusetts in February 1970 * PETER GREEN's FLEETWOOD MAC Jeremy Spencer / Danny Kirwan / Peter Green / John McVie / Mick Fleetwood * SETlist- 00:04 Jumping At Shadows (Duster Bennett)- 04:14 Sandy Mary (Peter Green)- 09:47 If You Let Me Love You (B.B. King)- 21:01 Loving Kind (Danny Kirwan)- 23:59 Coming Your Way (Danny Kirwan)- 30:59 Madison Blues (Elmore James)- 35:55 Got To Move (Elmore James)- 39:52 The Sun Is Shining (Elmore James)- 43:03 Oh Baby (Elmore James)- 47:30 Tiger (Ollie Jones)- 51:15 Great Balls Of Fire (Jack Hammer / Otis Blackwell)- 54:29 Tutti Frutti (Lubin / Penniman / LaBostrie)- 1:01:35 On We Jam (The Fleetwood Mac)

venerdì 15 giugno 2012

Pink Floyd with Syd Barrett - London 66 - 67 ( Full Rare Version ) ♫

martedì 12 giugno 2012

Calexico & Mariachi Luz de Luna - El Cascabel

LOCATION DA LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO

martedì 29 maggio 2012

OLLIN 9.02 5.8° Richter

giovedì 24 maggio 2012

domenica 20 maggio 2012

TERREMOTO   ORE 4,03

domenica 13 maggio 2012

Grace Potter & Nocturnals . White Rabbit


Que viva Mexico!!

lunedì 9 aprile 2012

The Blues - Piano Blues

The Blues - Red, White & Blues

The Blues - Godfathers and Sons

The Blues - Warming by the Devil's Fire

The Blues - The Road to Memphis

The Blues - Feel like Going Home

The Blues - The Soul of a Man

Classic Rhythm & Blues Vol. 2

Toot Blues the film

domenica 8 aprile 2012

Champion Cajun fiddler Hadley Castille

Dewey Balfa - Jai Ete Au Bal

Balfa Brothers - J'ai Passe Devant ta Porte

Boozoo Chavis : Paper In My Shoe (Live)

martedì 27 marzo 2012

Hot Tuna w/ Papa John Creech (LIVE) April 3, 1972

domenica 25 marzo 2012

The Original Fleetwood Mac part 1 of 10

mercoledì 21 marzo 2012

Iron Butterfly - In A Gadda Da Vida (Original Full Video)

Colosseum Live 1969 - Valentyne Suite Part-1/2



------------------



------------------

Colosseum - Valentyne Suite

Recorded live at Montreux Jazz Festival, Switzerland, June 22, 1969.

Track 1 - Valentyne Suite :
)Theme one : January's Search
)Theme two : February's Valentyne
)Theme Three : Beware the Ides of March *(Incomplete)
(14:49)
Composed By Dave Greenslade and Dick Heckstall-Smith

Artists:
Dave Greenslade - Organ, Vocals
Dick Heckstall-Smith - Saxophones
James Litherland - Guitar, Vocals
Tony Reeves - Bass
Jon Hiseman - Drums

Tom Petty 30th Anniversary Concert



----------------

Tom Petty and the Heartbreakers:
September 21, 2006
Stephen C. O'Connell Center,
Gainesville Florida.

Setlist:
01. Listen To Her Heart- 0:29
02. Mary Jane's Last Dance- 4:25
03. I Won't Back Down- 11:25
04. Free Fallin'- 15:05
05. Saving Grace- 21:15
06. I'm A Man- 26:10
07. Oh Well- 28:45
08. Handle With Care- 33:15
09. Stop Draggin' My Heart Around (with Stevie Nicks)- 39:45
10. I Need To Know (with Stevie Nicks)- 44:52
11. It's Good To Be King- 48:07
12. Down South- 1:00:35
13. Southern Accents- 1:05:10
14. Insider (with Stevie Nicks)- 1:10:50
15. Learning To Fly- 1:15:50
16. Don't Come Around Here No More- 1:20:48
17. Runnin' Down A Dream- 1:27:30
18. You Wreck Me- 1:34:32
19. Mystic Eyes- 1:40:30
20. American Girl- 1:49:30

.

The Doors Soundstage Performances 1969

martedì 20 marzo 2012

Jimi Hendrix Stockholm LIVE 1969



----------------

Jimi Hendrix dedicated this performance to the American deserters.
This video was sent to me by a friend who went to Sweden and then Canada to avoid incarceration for draft resistance and related activities.

Hot Tuna w/ Papa John Creech (LIVE) 1972



------------------

Recorded live at Canegie Hall in New York City. April 3, 1972

1. True Religion @ 0:10
2. I Know You Rider @ 6:20
3. Hesitation Blues @ 12:35
4. Keep Your Lamps Trimmed And Burning @ 18:57
5. Rock Me Baby @ 25:22
6. John's Other @ 33:40
7. Uncle Sam Blues @ 40:02
8. Keep On Truckin' Mama @ 45:44
9. Sea Child @ 50:25
10. Trial By Fire @ 55:20
11. Down Home Blues @ 59:47
12. Feel So Good @ 1:05:49

Bob Marley & the Wailers LIVE 1979



-----------------------
Reggae Sunsplash 79-Bob Marley,Burning,Spear,Peter Tosh and Third World


Jefferson Airplane Story

jefferson airplane

GROUCHO

Jefferson Airplane - Volunteers

1969
------


1996
-----

lunedì 19 marzo 2012

Yo m'enamorí d'un aire

domenica 18 marzo 2012

Altamont

Grace Slick

venerdì 16 marzo 2012

King Curtis & Champion Jack Dupree "Sneaky Pete"

Stevie Ray Vaughan


----------------------

----------------------

domenica 11 marzo 2012

Beat era

sabato 10 marzo 2012

Jean Giraud MOEBIUS

martedì 28 febbraio 2012

Escher

INSPIRATIONS from Cristóbal Vila on Vimeo.

venerdì 24 febbraio 2012

Fandango Castanets

mercoledì 22 febbraio 2012

This is my home . . . . .

This Is My Home from Mark on Vimeo.

lunedì 20 febbraio 2012

lovers do

martedì 7 febbraio 2012

Koyaannysqatsi

venerdì 13 gennaio 2012

Ferrara Movie

JLH

giovedì 12 gennaio 2012

70 "



===============================

London 1978



=========================

Ricordi di radio libere



======================



=======================

mercoledì 11 gennaio 2012

Incidenti stradali, 299 morti nel 2011

Bologna, 10 gennaio 2012

Nel 2011 diminuiscono, a livello regionale, i morti per incidenti stradali ma dalle strade della regione continua ad arrivare un bollettino di guerra: 299 i decessi nell'anno che si e' appena concluso, mentre nel 2010 erano stati 395.
A rilevarlo è il comitato per la sicurezza stradale 'Paglierini' di Copparo (Ferrara), che svolge una funzione di osservatorio del fenomeno in regione.
Ben 89 dei deceduti erano motociclisti e 61 i giovani sotto i trent'anni.
Le vittime di sesso maschile sono state 237, le donne 62, l'eta' media poco inferiore ai 50 anni.
Fra le vittime anche 28 ciclisti.
Nella provincia di Bologna ci sono stati 46 morti, in quella di Modena 44.
Ma e' pesante il bilancio anche nelle altre province: Ferrara (35), Forli'-Cesena (35), Ravenna (33), Reggio Emilia (33), Parma (30), Piacenza (26), Rimini (17).
Il dato peraltro, come precisano dallo stesso comitato, potrebbero essere sottostimati, visto che la raccolta dei dati si basa sui giornali locali: potrebbero sfuggire le persone che muoiono dopo qualche tempo a causa delle ferite riportate.

martedì 10 gennaio 2012

Jack Casady live !

domenica 8 gennaio 2012

Nex 7 vs Leica M

La Sony Nex-7 è il miglior corpo macchina.....


La Sony Nex-7 è il miglior corpo macchina su cui utilizzare lenti con attacco Leica M?

Le ottiche con attacco Leica M, sia prodotte dalla stessa Leica, sia prodotte da altri importanti nomi come Zeiss o Voigtlander, hanno una contrasto ed una tridimensionalità che le hanno rese leggendarie e che fanno parzialmente passare in secondo piano i costi non proprio amichevoli di questi pregiati vetri. Putroppo per poterle sfruttare specialmente in digitale l’ideale sarebbe acquistare una Leica M8 oppure ancora meglio una Leica M9, ma anche in questo caso i prezzi dell’ordine delle migliaia di Euro sono davvero alla portata di pochi.
Con l’avvento delle mirrorless ed in particolare della serie Nex di Sony si è proposta un’interessante alternativa. Queste fotocamere hanno un sensore APS-C che non snatura eccessivamente la focale originale, inoltre il ridotto tiraggio consente di adattare quasi tutte le ottiche con attacco Leica M. Il fotografo professionista Lloyd Chambers ha in effetti sottolineato nel suo blog gli innegabili vantaggi nell’utilizzo di una Sony Nex-7 in abbinamento con un Leica 28mm ƒ/2 Summicron-M ASPH oppure uno Zeiss ZM 28mm ƒ/2.8 C-Biogon.

Difatti la presenza sulla Sony Nex-7 del Live View sia sul display che sul mirino elettronico, unitamente alla possibilità di ingrandimento e di peaking, consente di inquadrare e di focheggiare con una precisione che il telemetro, date le sue peculiarità, non può garantire in tutte le condizioni. Basta poi guardare le foto per capire che i risultati sono davvero interessanti, tenendo conto che la Sony Nex-7 costa attualmente poco più di 1.000 Euro mentre una Leica M8.2 costa usata circa 2.600 Euro.

sabato 7 gennaio 2012

RetroMoto



----------------------------------

giovedì 5 gennaio 2012

Le autopsie rivelano che i tumori…

Luigi De Marchi, psicologo clinico e sociale, autore di numerosi saggi conosciuti a livello internazionale, parlando con un amico anatomo-patologo del Veneto sui dubbi dell’utilità delle diagnosi e delle terapie anti-tumorali, si sentì rispondere: «Sì, anch’io ho molti dubbi. Sapessi quante volte, nelle autopsie sui cadaveri di vecchi contadini delle nostre valli più sperdute ho trovato tumori regrediti e neutralizzati naturalmente dall’organismo: era tutta gente che era guarita da sola del suo tumore ed era poi morta per altre cause, del tutto indipendenti dalla patologia tumorale»[1].
«Se la tanto conclamata diffusione delle patologie cancerose negli ultimi decenni – si chiese Luigi De Marchi – in tutto l’Occidente avanzato fosse solo un’illusione ottica, prodotta dalla diffusione delle diagnosi precoci di tumori che un tempo passavano inosservati e regredivano naturalmente? E se il tanto conclamato incremento della mortalità da cancro fosse solo il risultato sia dell’angoscia di morte prodotta dalle diagnosi precoci e dal clima terrorizzante degli ospedali, sia della debilitazione e intossicazione del paziente prodotte dalle terapie invasive, traumatizzanti e tossiche della Medicina ufficiale. Insomma, se fosse il risultato del blocco che l’angoscia della diagnosi e i danni delle terapie impongono ai processi naturali di regressione e guarigione dei tumori?”.[2]

Con quanto detto da Luigi De Marchi – confermato anche da autopsie eseguite in Svizzera su cadaveri di persone morte non per malattia – si arriva alla sconvolgente conclusione che moltissime persone hanno (o avevano) uno o più tumori, ma non sanno (o sapevano) di averli.
In questa specifica indagine autoptica (autopsie) fatta in Svizzera, ed eseguita su migliaia di persone morte in incidenti stradali (quindi non per malattia), è risultato qualcosa di sconvolgente:

- Il 38% delle donne (tra i 40 e 50 anni) presentavano un tumore (in situ) al seno;
- Il 48% degli uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla prostata;
- Il 100% delle donne e uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla tiroide.[3]

Con tumore in situ s’intende un tumore chiuso, chiuso nella sua capsula, non invasivo che può rimanere in questo stadio per molto tempo e anche regredire.
Nel corso della vita è infatti “normale“ sviluppare tumori, e non a caso la stessa Medicina sa bene che sono migliaia le cellule tumorali prodotte ogni giorno dall’organismo.
Queste, poi, vengono distrutte e/o fagocitate dal Sistema Immunitario, se l’organismo funziona correttamente.
Molti tumori regrediscono o rimangono incistati per lungo tempo quando la Vis Medicratix Naturae (la forza risanatrice che ogni essere vivente possiede) è libera di agire.
Secondo la Medicina Omeopatica , la “Legge di Guarigione descrive il modo con cui tale forza vitale di ogni organismo reagisce alla malattia e ripristina la salute”.[4]
Cosa succede alla Legge di Guarigione, al meccanismo vitale di autoguarigione, se dopo una diagnosi di cancro la vita viene letteralmente sconvolta dalla notizia del male?
E cosa succede all’organismo (e al Sistema Immunitario) quando viene fortemente debilitato dai farmaci?

Ulteriori dati poco conosciuti

Poco nota al grande pubblico è la vasta ricerca condotta per 23 anni dal prof. Hardin B. Jones, fisiologo dell’Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di cancerologia presso l’Università di Berkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche falsate, egli prova che i malati di tumore che NON si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia) sopravvivono più a lungo o almeno quanto coloro che ricevono queste terapie. [5]
Il prof. Jones dimostra che le donne malate di cancro alla mammella che hanno rifiutato le terapie convenzionali mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.[6]

Un’altra ricerca pubblicata su The Lancet del 13/12/1975 (che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi), dimostra che la vita media di quelli trattati con chemioterapia è stata di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 120 giorni.[7]
Se queste ricerche sono veritiere, una persona malata di tumore ha statisticamente una percentuale maggiore di sopravvivenza se non segue i protocolli terapeutici ufficiali.
Con questo non si vuole assolutamente spingere le persone a non farsi gli esami, gli screening e i trattamenti oncologici ufficiali, ma si vogliono fornire semplicemente, delle informazioni che normalmente vengono oscurate, censurate e che possono, proprio per questo, aiutare la scelta terapeutica di una persona.
Ma ricordo che la scelta è sempre e solo individuale: ogni persona sana o malata che sia, deve assumersi la propria responsabilità, deve prendere in mano la propria vita. Dobbiamo smetterla di delegare il medico, lo specialista, il mago, il santone che sia, per questo o quel problema.
Dobbiamo essere gli unici artefici della nostra salute e nessun altro deve poter decidere al posto nostro.
Possiamo accettare dei consigli, quelli sì, ma niente più.

I pericoli della chemioterapia
Il principio terapeutico della chemioterapia è semplice: si usano sostanze chimiche altamente tossiche per uccidere le cellule cancerose.
Il concetto che sta alla base di questo ragionamento limitato e assolutamente materialista è che alcune cellule, a causa di fattori ambientali, genetici o virali, impazziscono iniziando a riprodursi caoticamente creando delle masse (neoplasie).
La Medicina perciò tenta di annientare queste cellule con farmaci citotossici (cioè tossici per le cellule). Tuttavia, questa feroce azione mortale, non essendo in grado di distinguere le cellule sane da quelle neoplastiche (impazzite), cioè i tessuti tumorali da quelli sani, colpisce e distrugge l’intero organismo vivente.
Ci hanno sempre insegnato che l’unica cura efficace per i tumori è proprio la chemioterapia, ma si sono dimenticati di dirci che queste sostanze di sintesi sono dei veri e propri veleni. Solo chi ha provato sulla propria pelle le famose iniezioni sa cosa voglio dire.

«Il fluido altamente tossico veniva iniettato nelle mie vene. L’infermiera che svolgeva tale mansione indossava guanti protettivi perché se soltanto una gocciolina del liquido fosse venuta a contatto con la sua pelle l’avrebbe bruciata. Non potei fare a meno di chiedermi: ‘Se precauzioni di questo genere sono richieste all’esterno, che diamine sta avvenendo nel mio organismo?’. Dalle 19 di quella sera vomitai alla grande per due giorni e mezzo. Durante la cura persi manciate di capelli, l’appetito, la colorazione della pelle, il gusto per la vita. Ero una morta che camminava».
[ Testimonianza di una malata di cancro al seno ]

Un malato di tumore viene certamente avvertito che la chemio gli provocherà (forse) nausea, (forse) vomito, che cadranno i capelli, ecc.
Ma siccome è l’unica cura ufficiale riconosciuta, si devono stringere i denti e firmare il consenso informato, cioè si sgrava l’Azienda Ospedaliera o la Clinica Privata da qualsiasi problema e responsabilità.
Le precauzioni del personale infermieristico che manipolano le sostanze chemioterapiche appena lette nella testimonianza, non sono una invenzione. L’Istituto Superiore di Sanità italiano ha fatto stampare un fascicolo dal titolo “Esposizione professionale a chemioterapici antiblastici” per tutti gli addetti ai lavori, cioè per coloro che maneggiano fisicamente le fiale per la chemio (di solito infermieri professionali e/o medici). Fiale che andranno poi iniettate ai malati.

Alla voce Antraciclinici (uno dei chemioterapici usati) c’è scritto che dopo la sua assunzione può causare: “Stomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali sono comuni ma reversibili. La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta (raramente grave) o cronica (mortalità del 50% dei casi). Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeni”.[8]

Alla voce Procarbazina (un altro dei chemioterapici usati) c’è scritto che dopo la sua assunzione può causare: “E’ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazione nei feti) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10% di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radiante”.

In un altro documento, sempre del Ministero della Sanità (Dipartimento della Prevenzione – Commissione Oncologica Nazionale) dal titolo “Linee-guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario” (documento pubblicato dalle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano) c’è scritto: “Uno dei rischi rilevati nel settore sanitario è quello derivante dall’esposizione ai chemioterapici antiblastici. Tale rischio è riferibile sia agli operatori sanitari, che ai pazienti”.
Qui si parla espressamente dei rischi per operatori e pazienti.

Il documento continua dicendo: “Nonostante numerosi chemioterapici antiblastici siano stati riconosciuti dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) e da altre autorevoli Agenzie internazionali come sostanze sicuramente cancerogene o probabilmente cancerogene per l’uomo, a queste sostanze non si applicano le norme del Titolo VII del D.lgs n. 626/94 ‘Protezione da agenti cancerogeni’. Infatti, trattandosi di farmaci, non sono sottoposti alle disposizioni previste dalla Direttiva 67/548/CEE e quindi non è loro attribuibile la menzione di R45 ‘Può provocare il cancro’ o la menzione R49 ‘Può provocare il cancro per inalazione’”.

Quindi queste sostanze, nonostante provochino il cancro, non possono essere etichettate come cancerogene (R45 e R49) semplicemente perché sono considerate “farmaci”.
Questa informazione è molto interessante.
Andiamo avanti: “Nella tabella 1 [vedi sotto, ndA] è riportato un elenco, non esaustivo, dei chemioterapici antiblastici che sono stati classificati dalla IARC nel gruppo ‘cancerogeni certi per l’uomo’ e nel gruppo ‘cancerogeni probabili per l’uomo’. L’Agenzia è arrivata a queste definizioni prevalentemente attraverso la valutazione del rischio ‘secondo tumore’ che nei pazienti trattati con chemioterapici antiblastici può aumentare con l’aumento della sopravvivenza. Infatti, nei pazienti trattati per neoplasia è stato documentato lo sviluppo di tumori secondari non correlati con la patologia primitiva”.

Tabella 1
Cancerogeni per l’uomo: Butanediolo dimetansulfonato (Myleran) – Ciclofosfamide – Clorambucil – 1(2-Cloretil)-3(4-metilcicloesil)-1-nitrosurea (Metil-CCNU) – Melphalan – MOPP (ed altre miscele contenenti alchilanti) – N,N-Bis-(2-cloroetil)-2-naftilamina (Clornafazina) – Tris(1-aziridinil)fosfinsolfuro (Tiotepa)

Probabilmente cancerogeni per l’uomo: Adriamicina – Aracitidina – 1(2-Cloroetil)-3-cicloesil-1nitrosurea (CCNU) – Mostarde azotate – Procarbarzina

Certamente si tratta di un elenco incompleto perché, sfogliando una trentina di bugiardini di chemioterapici, mancano diverse molecole cancerogene per ammissione stessa dei produttori.
In conclusione, il documento sulle “linee guida” riporta alla voce “Smaltimento”: “Tutti i materiali residui dalle operazioni di manipolazione dei chemioterapici antiblastici (mezzi protettivi, telini assorbenti, bacinelle, garze, cotone, fiale, flaconi, siringhe, deflussori, raccordi) devono essere considerati rifiuti speciali ospedalieri. Quasi tutti i chemioterapici antiblastici sono sensibili al processo di termossidazione (incenerimento), per temperature intorno ai 1000-c La termossidazione, pur distruggendo la molecola principale della sostanza, può comunque dare origine a derivati di combustione che conservano attività mutagena. È pertanto preferibile effettuare un trattamento di inattivazione chimica (ipoclorito di sodio) prima di inviare il prodotto ad incenerimento. Le urine dei pazienti sottoposti ad instillazioni endovescicali dovrebbero essere inattivate prima dello smaltimento, in quanto contengono elevate concentrazioni di principio attivo”.

Queste sostanze, che vengono sistematicamente iniettate nei malati, anche se incenerite a 1000°C “conservano attività mutagena”.
Ma che razza di sostanze chimiche sono mai queste?
La spiegazione tra poche righe.

L’amara conclusione, che si evince dall’Istituto Superiore di Sanità, è che l’oncologia moderna per curare il cancro utilizza delle sostanze chimiche che sono cancerogene (provocano il cancro), mutagene (provocano mutazioni genetiche) e teratogene (provocano malformazioni nei discendenti).
C’è qualcosa che non torna: perché ad una persona sofferente dal punto di vista fisico, psichico e morale, debilitata e sconvolta dalla malattia, vengono iniettate sostanze così tossiche?
Questo apparente controsenso – se non si abbraccia l’idea che qualcuno ci sta coscientemente avvelenando – si spiega nella visione riduzionista e totalmente materialista che ha la Medicina , ma questo è un argomento che affronteremo più avanti.

In Appendice sono stati pubblicati alcuni degli effetti collaterali (scritti nei bugiardini dalle lobby chimico-farmaceutiche che li producono) di circa trenta farmaci chemioterapici.
Uno per tutti: l’antineoplastico denominato Alkeran® (50 mg/10 ml: polvere e solvente per soluzione iniettabile che contiene come eccipiente: “acido cloridrico”) della GlaxoSmithKline. “Un alchilante analogo alla mostarda azotata”. Alchilante è un farmaco capace di combinarsi con gli elementi costitutivi della cellula provocandone la sua alterazione.[9]
Dal bugiardino si evince che questa sostanza chimica (usata nei malati tumorali), oltre a provocare la leucemia acuta (“è leucemogeno nell’uomo”), causa difetti congeniti nella prole dei pazienti trattati.
Alla voce “Eliminazione”, viene confermato quanto riportato sopra: “L’eliminazione di oggetti taglienti, quali aghi, siringhe, set di somministrazione e flaconi deve avvenire in contenitori rigidi etichettati con sigilli appropriati per il rischio.
Il personale coinvolto nell’eliminazione (dell’Alkeran) deve adottare le precauzioni necessarie ed il materiale deve essere distrutto, se necessario, mediante incenerimento”.
Incenerimento, come abbiamo letto prima, alla temperatura di 1000-1200 gradi!

La spiegazione è che queste sostanze sono analoghe alle “mostarde azotate”.
Il sito del Ministero della Salute italiano, alla voce “Emergenze Sanitarie”, si esprime così: “Le mostarde azotate furono prodotte per la prima volta negli anni ’20 e ’30 come potenziali armi chimiche. Si tratta di agenti vescicatori simili alle mostarde solforate che si presentano in diverse forme e possono emanare un odore di pesce, sapone o frutta. Sono note anche con la rispettiva designazione militare HN-1, HN-2 e HN-3. Le mostarde azotate sono fortemente irritanti per pelle, occhi e apparato respiratorio. Sono in grado di penetrare nelle cellule in modo molto rapido e di causare danni al sistema immunitario e al midollo osseo (…) che si manifestano già dopo 3-5 giorni dall’esposizione, che causano anche anemia, emorragie e un maggiore rischio di infezioni. Quando questi effetti si presentano in forma grave, possono condurre alla morte”.[10]

Per “curare” il tumore oggi vengono utilizzati degli ‘agenti vescicanti’: prodotti militari usati nelle guerre chimiche.
Anche se la ”guerra al cancro” viene portata avanti con ogni mezzo dall’establishment, ritengo che ci sia un limite a tutto.

Mi asterrò dal recar danno e offesa.
Non somministrerò ad alcuno,
neppure se richiesto, un farmaco mortale.
[ Giuramento di Ippocrate ]

Marcello Pamio – tratto da “Cancro Spa: leggere attentamente le avvertenze”

[1] Medicina kaput col mito del placebo?, Luigi De Marchi www.luigidemarchi.it/innovazioni/educazione/articoli/01_medicinakaput.html
[2] Idem
[3] Conferenza “Medicalizzazione della vita e comunicazione sanitaria” del Dottor Gianfranco Domenighetti – già Direttore sanitario del Canton Ticino – tenuta il 22 novembre 2008 al VIII° Congresso nazionale di medicina omeopatica di Verona.
[4] “Approccio metodologico all’omeopatia”, Dottor Roberto Gava, farmacologo e tossicologo, ed. Salus Infirmorum, Padova
[5] “Il tradimento della medicina”, Alberto Mondini
[6] Idem
[7] Idem
[8] Per mutageno si intende ogni agente chimico o fisico che agisce sui cromosomi alterandone l’informazione genetica. Per cancerogeno si intende ogni sostanza capace di produrre il cancro.
[9] Gli alchilanti agiscono direttamente sul DNA di qualsiasi tipo di cellula senza specificità. Possono intervenire sulle basi del DNA oppure rompendo l’intera molecola di DNA o ancora bloccando la trascrizione o la duplicazione. L’azione principale di un alchilante consiste però nel formare un legame trasversale tra due eliche complementari di DNA che porta alla rottura della catena polinucleotidica. Quindi, il DNA viene danneggiato e non è più in grado di duplicarsi e completare la sintesi proteica.
[10] “Mostarde azotate”, “Emergenze”, tratto dal sito del Ministero della Salute http://uc6.asimantova.it/index.php?option=com_content&task=view&id=312&Itemid=54

CANCRO s.p.a

Gli oncologi si farebbero la chemio?
Dal libro “CANCRO SPA: leggere attentamente le avvertenze prima dell’uso” di Marcello Pamio


Domanda molto importante, perché è giusto sapere cosa farebbero i medici oncologi - quelli che usano ogni giorno i chemioterapici su altre persone - se avessero loro un tumore.
Nel marzo del 2005 al Senato australiano è stata presentata una “Inchiesta sui servizi e sulle opzioni di trattamento di persone con cancro”, prodotta dal Cancer Information & Support Society, del St. Leonards di Sydney(1).
Secondo tale inchiesta, alcuni scienziati del McGill Cancer Center di Montreal in Canada, inviarono a 118 medici, esperti di cancro ai polmoni, un questionario per determinare quale grado di fiducia nutrissero nelle terapie da loro applicate, nel caso essi stessi avessero sviluppato la malattia.
Risposero 79 medici e 64 di loro non avrebbero acconsentito a sottoporsi ad un trattamento che contenesse Cisplatino (un chemioterapico molto utilizzato a base di platino). Mentre 58 dei 79 reputavano che tutte le terapie sperimentali in questione fossero inaccettabili a causa dell'inefficacia e dell'elevato grado di tossicità (2)!
Un risultato eclatante: l’81% degli oncologi intervistati, in caso di tumore, non si farebbero somministrare un chemioterapico, mentre il 73% di loro reputano addirittura le “terapie sperimentali inaccettabili per l’elevato grado di tossicità”.
Anche se il numero di oncologi intervistati non è molto elevato, ognuno tragga le proprie conclusioni…

Costi dei trattamenti oncologici

Considerando i due principali strumenti terapeutici nelle mani degli oncologi (chemio e radio), vediamo il costo di un tumore oggi in Italia.
Attualmente sappiamo esserci in Italia 1,7 milioni di ammalati[3] e oltre 270.000 nuovi malati ogni anno (in America ogni anno i nuovi malati di cancro sono 1.372.910 (4).
La conclusione, senza entrare troppo nel dettaglio, è la seguente: il tumore in Italia (solamente tra chemio e radio, escludendo quindi chirurgia, costi di degenza, farmaci vari, apparato medico e infermieristico, i soldi fagocitati dalle industrie per la ricerca, ecc.) è indubbiamente una delle patologie più costose, non solo in termini di vite umane, ma soprattutto dal punto di vista economico.

In Appendice del libro sono stati appositamente pubblicati, oltre una ventina di “bugiardini” di chemioterapici con i loro effetti collaterali devastanti (foglietti illustrativi), anche i costi ufficiali (dichiarati dalle rispettive case di produzione) dei più diffusi chemioterapici in circolazione, per rendersi conto di quello che è stato appena detto.
Un qualsiasi tumore trattato con chemio e radioterapia (ad esclusione della chirurgia i cui costi sono paragonabili a quelli della chemioterapia), costa al Sistema sanitario nazionale svariate centinaia di migliaia di euro.
Un solo paziente oncologico.

Sembra impossibile, ma è proprio così.
Una testimonianza esemplare è stata pubblicata dal settimanale “Gente” poco tempo fa.
Si tratta della vicenda di Gennaro De Stefano, un uomo normalissimo, che nel suo “Diario di un malato di cancro” ha provato a comporre la “lista della spesa” per la sua malattia.
Dopo aver consultato medici e fotocopiato le fustelle dei farmaci, ha messo insieme tutte queste informazioni.
Il suo calvario è iniziato con due interventi chirurgici (biopsia più operazione alla vescica) e una degenza di 22 giorni, per un totale di 30.000 euro[5]
Il primo ciclo di chemio è costato 9.000 euro e 1.500 euro spesi per ogni TAC effettuata[6] (ne ha fatte oltre 20).
«Un ciclo completo di cocktail chemioterapici partiva da alcune migliaia di euro per arrivare anche a 50 mila euro al mese per ogni paziente».[7]
«Durante la chemioterapia, che, com’è noto, fa abbassare i globuli bianchi e quelli rossi (tralasciando la quantità impressionante di medicinali di sostegno per lo stomaco, l’intestino, la fatica, la nausea, il vomito e via cantando), occorre sottoporsi a cure ormonali che aiutino la crescita dei globuli bianchi. Di solito si fanno tre o quattro iniezioni che costano una 1.500 euro, le altre 150 euro ognuna. Arriva poi l’Epo, l’ormone diventato famoso come doping dei ciclisti, che costa dai 500 ai 1.000 euro a iniezione. Di queste bombe ne avrò fatte, fino a oggi, una quarantina».[8]

Ha dovuto eseguire la radioterapia (6.000 euro); un nuovo intervento chirurgico per alcune metastasi (9.000 euro); di nuovo radioterapia, ecc.
Risultato: la Sanità pubblica ha pagato per il sig. De Gennaro, circa 200.000 euro.
Questo che avete appena letto, purtroppo, è l’iter seguito dalla stragrande maggioranza dei malati oncologici.
Moltiplicate questa cifra per il numero dei malati vecchi e nuovi, e capirete dal risultato che forse per qualcuno - e dico forse - non c’è convenienza nel trovare la soluzione definitiva ad una patologia che sviluppa centinaia di miliardi di euro ogni anno in Italia.
Ogni anno la “lobbies del cancro” - solamente con i nuovi ammalati (270.000 persone), e supponendo che tutti entrino nei percorsi terapeutici - movimenta una cifra superiore a 54.000.000.000 di euro.
Cinquantaquattro miliardi di euro ogni anno per un trattamento oncologico.

Se a questi ci aggiungiamo tutte le persone ammalate di cancro oggi in Italia (1 milione e 700 mila), che ripetono i trattamenti, che necessitano di trapianto di midollo, che muoiono nonostante, o per colpa delle terapie, ecc., tale cifra, come detto prima, raggiungerà i centinaia di miliardi di euro.
Pensate all’industria della morte, meglio nota come “imprese funebri”.
Ogni anno sono 162.000 le persone che muoiono per cancro in Italia (dati Istat).
I costi per un servizio funebre privato (pagato dalle famiglie) vanno da un minimo di 2.155 euro (Roma) a un massimo di 3.575 euro (Milano)[9] a persona. Facendo una media più che ragionevole di 3000 euro…il ‘lutto per cancro’ (funerale, epigrafi, fiori, trasporto, organizzazione) sottrae alla società 486.000.000 di euro. Tutti gli anni inesorabilmente.
Pensate nel mondo intero…

Ecco cosa riporta il “bugiardino” (pubblicato assieme agli altri in appendice) di uno dei più usati chemioterapici: la Doxorubicina della Ebewe Italia Srl

DOXORUBICINA



Multinazionale: Ebewe Italia srl
Principio attivo: Doxorubicina
Concentrato per soluzione iniettabile per infusione
Categoria terapeutica: Antracicline

Effetti controindicati:
- Gravi aritmie acute sono state descritte durante o poche ore dopo la somministrazione;
- Una mielosoppressione grave può provocare insorgenza di emorragia e superinfezioni, e costituisce una indicazione alla riduzione o alla sospensione della Doxorubicina;
- Esiste un rischio accertato di sviluppo di cardiomiopatia indotta dalle antracicline e dipendente dalla dose cumulativa;
- Il rischio di insufficienza cardiaca nei pazienti neoplastici trattati con Doxorubicina persiste per tutta la vita;
- Può potenziare la tossicità della radioterapia e di altre terapie anti-neoplastiche;
- Neoplasie benigne e maligne;
- Il verificarsi di una leucemia mieloide acuta secondaria;
- Il danno del tratto gastrointestinale può indurre ad ulcera, emorragia e perforazione;
- La Doxorubicina è altamente irritante e lo stravaso nella sede dell’infusione può provocare dolore locale, irritazione, infiammazione, tromboflebiti, che possono causare un’ulcera grave e necrosi della cute.

SMALTIMENTO: Il personale che manipola la Doxorubicina deve indossare indumenti protettivi: occhiali, camici, maschere e guanti monouso. Tutti gli articoli usati per la somministrazione e la pulizia, inclusi i guanti, dovranno essere posti in appositi sacchi per rifiuti ad alto rischio, per l’incenerimento ad alte temperature.

Le fuoriuscite o le perdite di soluzione devono essere trattate con ipoclorito di sodio diluito che preferibilmente va lasciato agire per tutta la notte e a cui va fatto seguire un risciacquo con acqua.


[1] “Inchiesta sui servizi e nelle opzioni di trattamento di persone con cancro”, prodotta dal Cancer Information & Support Society, del St Leonards di Sydney. www.aph.gov.au/Senate/committee/clac_ctte/completed_inquiries/2004-07/cancer/submissions/sub15.pdf. Parliament of Australia , www.aph.gov.au
[2] Idem
[3] “La prima giornata del malato cancro”, Francesco De Lorenzo TGCom
[4] SEER – Cancer statistics review 1975-2005
[5] “Vi sono costato 200 mila euro”, Gennaro De Stefano, “Gente”
[6] Idem
[7] Idem
[8] Idem
[9] “Vivere o morire…Cosa costa di più?” - Help Consumatori www.helpconsumatori.it/data/docs/dossier_funerali.pdf




www.disinformazione.it

lunedì 2 gennaio 2012

2012


Buon Anno