Quando il 16 agosto del 2000 il bassista Allen Woody, membro fondatore della band e grande amico di Warren Haynes, venne trovato morto nella sua camera d’albergo i due “muli” restanti (Warren e Mat Abts) decisero che la band avrebbe continuato la sua attività ma che il grande Woody non sarebbe stato sostituito.
Nacquero così Deep End Volume 1 e 2: il gruppo registrò questi album, dedicati alla memoria dell’amico scomparso, avvalendosi della collaborazione di una serie di bassisti provenienti dagli ambienti più disparati del rock. Il risultato fu ottimo e i Gov’t Mule dimostrarono ancora una volta di essere una delle pochissime band in circolazione in grado di spaziare con disinvoltura su quasi ogni genere musicale. All’inizio dello scorso anno Warren Haynes decise di portare il progetto Deep End in sede live e così nella sera del 3 maggio 2003 al Saenger Theatre di New Orleans la band diede vita allo show che viene ora immortalato su questo triplo album.
Lo spettacolo ebbe inizio alle 22,10 e terminò alle 3,50 del mattino! Una maratona rock a cui parteciparono un numero infinito di ospiti, oltre a molti dei bassisti presenti nei due Deep End come Roger Glover (Deep Purple), Dave Schools (Widespread Panic), Jason Newsted (Metallica), Jack Cassady (Jefferson Airplane, Hot Tuna), Greg Rzab (Buddy Guy, Black Crowes), Les Claypool (Primis), Conrad Lozano (Los Lobos), George Porter Jr. (The Meters), Rob Wasserman ( Elvis Costello, Van Morrison, Lou Reed) e altri ancora; Allo spettacolo parteciparono anche la Dirty Dozen Brass Band, Bela Fleck, Sonny Landreth, David Hildago, Karl Denson, Ian Neville dando così vita ad una grande e indimenticabile festa della musica.
Una di quelle serate che restano nella memoria dei fortunati che vi hanno assistito e che elegge definitivamente i Gov’t Mule come la terza grande jam band di sempre dopo la ABB e i Gratefull Dead. Fortunatamente a questa grandiosa nottata di musica possiamo partecipare virtualmente anche noi grazie a questo “The Deepest End” composto da 2 cd (della durata di 77 minuti l’uno) e di un DVD (della durata di oltre 3 ore) per un totale di 6 ore circa di musica.
Alcuni brani sono presenti sia nei cd che nel dvd ma sono davvero pochi, in generale possiamo assistere praticamente a tutta la durata del concerto. Mattatori assoluti della serata sono ovviamente i due “muli” Warren Haynes e Matt Abts a cui per l’occasione si aggiunge alle tastiere Danny Louis. Il primo da letteralmente spettacolo con i suoi assoli incredibili e la sua voce potente ed evocativa mentre il secondo con il suo drumming martellante e preciso è una vera macchina da combattimento in grado di travolgere tutto quello gli si para di fronte.
Gli ospiti si calano perfettamente nella parte ognuno con il proprio sound a cui i Mule si adattano alla perfezione. Analizzare tutte le song è impossibile ma proviamo comunque a vedere più da vicino alcune di esse: Dopo la terremotate “Bad Little Doggie “ che apre la serata arriva una favolosa “Blindman in the Dark” 16 minuti di pura jam session in chiave jazz cui partecipa il sassofonista Karl Denson che si cimenta in un favoloso solo, Warren Haynes doppia la propria voce con la chitarra regalando spettacolo mentre Dave Schools e Matt Abts formano una sezione ritmica di grandissima potenza e versatilità: In “Sco Mule” possiamo apprezzare un grandissimo assolo di basso di Victor Wooten ( bassista di Bela Fleck). Lo stesso Fleck compare in “Lay of the Sunflower” con il suo magico banjo elettrico che fa la parte del solista mentre Warren si dedica alla ritmnica. Molto belle le inquadrature in primo piano sulle mani di Bela che ci mostrano la sua favolosa tecnica.
La song è una rock ballad lenta e coinvolgente segnata dal contrabbasso elettrico di Rob Wasserman. Grandiosa poi “John The Revelator”: Inizio in chiave gospel con la sola , splendida, voce di Haynes poi entra la Dirty Dozen Brass Band e il classico di Son House diventa un brano in pieno stile di New Orleans con la sezione fiati che duetta alla grande con la slide di Warren. Esecuzione davvero meravigliosa tutta da vedere e sentire con una prova canora di Warren a dir poco eccezionale. Sempre da DDBB protagonista in “Chameleon”.
La splendida song di Herbie Hancock è in questa forma un grandissimo brano funky in cui i fiati della Dirty Dozen e il basso di Paul Jackson Jr. si scatenano in continui assoli di rara bellezza mentre i due “muli” assistono divertiti alle evoluzioni della accoppiata organo tastiere formata da Danny Louis e Bernie Worrel (organo).
Un vero inno alla musica senza frontiere, 17 minuti di improvvisazione jazz e funk davvero splendidi. Dopo la meritata pausa Haynes ritorna protagonista in “Beautifully Broken”. La rock song, lenta ed evocativa, è segnata dallo splendido lavoro al basso di George Porter Jr. (belle le inquadrature sul suo strumento scrostato e segnato da mille battaglie) e da quello all’ hammond di Danny; Warren canta da par suo e poi si lancia in un assolo da fantascienza , uno di quelli che solo lui e pochi altri al mondo sanno fare.
E’ ora il turno di “Mule”: Haynes accenna l’inconfondibile riff poi si ferma beve e poi la song esplode in tutta la sua devastante potenza. Il primo piano sulle mani di Warren ci mostra il suo tipico stile in cui alterna il suonato classico alla slide suonando praticamente con sole due dita della mano sinistra mentre il plettro pizzica le corde: La song si trasforma ben presto in una travolgente jam dove possiamo apprezzare lo straordinario drumming di Matt , che gronda sudore, e il favoloso solo di basso di George Porter Jr. Dopo la splendida “ Banks of The Deep End” è il turno di uno momenti migliori di tutto lo spettacolo il favoloso duetto tra Warren Haynes e Sonny Landreth; i due rappresentano praticamente il massimo esistente oggi in fatto di slide guitar. Haynes presenta l’illustre ospite definendolo “ the best slide guitar player”.
Si parte con “On Your Way Down”, i due si alternano alla solista e possiamo confrontare le diverse tecniche alla slide, con il bottleneck sull’anulare per Warren e sul mignolo per Sonny il quale tiene la chitarra molto alta. Impossibile descrivere a parole quello che questi due immensi musicisti riescono a fare sia in questa canzone che nella successiva “32\20 blues”. Quando 2 giganti simili si incontrano bisogna solo assistere estasiati. Fa ora il suo ingresso sul palco Roger Glover, in grande forma con una bandana sul capo, il mitico bassista accompagna i muli nella “sua” “Maybe i’m a Leo” (da Machine Head).
I Gov’t Mule sono ormai lanciatissimi e quella che segue è un sequenza impressionante di grandissime cover. Si inizia con “Politician” dei Cream con ospiti David Hildago e Conrad Lozano dei Los Lobos. Hildago oltre che alla chitarra si cimenta anche alla voce e il contrasto tra il suo cantato e quello di Warren è molto suggestivo così come i duelli tra le rispettive chitarre entrambe molto hard.
Tra i grandi classici non poteva mancare una song di Hendrix così i muli si cimentano in “Voodoo Chile”: Versione da antologia una delle migliori che io abbia mai sentito; Warren prende la canzone e la fa sua trasformandola in un rock jazz di incredibile bellezza mentre la sezione ritmica (Matt e Jack Cassidy) offre una prova strepitosa.
Segue un bellissimo “Guitar e Drum solo” in cui Haynes e Abts mettono in mostra tutta la loro incredibile maestria. Il solo di batteria di Matt non ha nulla da invidiare a quello di Ginger Backer in Spoonful. Dopo questo intermezzo strumentale si prosegue con “War Pigs”, diventato ormai un classico negli show dei muli, per passare poi a “Greasy Granny’s Gopher Gravy, Pts. 1-2” che apre la prima serie di bis. Fa finalmente la sua comparsa Les Claypool che ci mostra il suo particolarissimo stile al basso ,caratterizzato dalle inconfondibili linee funk, e ci delizia con il suo cantato unico: La song è divisa un due parti: Warren passa dalla elettrica normale alla slide, cambiando chitarra, e i due si lanciano in un duetto magistrale; la slide graffiante da una parte il basso funky dall’altra si incrociano a meraviglia mentre le voci si scambiano e si sovrappongono. Nasale quella di Les potentissima quella di Warren. Prima del gran finale Il leader si cimenta in solitudine (voce e chitarra) in “Wasted Time” degli Eagles; dopo oltre 5 ore di concerto Haynes ha ancora una voce calda e profonda in grado da sola di riempire tutta l’arena.
Si finisce con “Thorazine Shuffle” con 3 bassisti sul palco contemporaneamente, si tratta di Jason Newsted, Dave Schools e George Porter Jr.
Degna conclusione di una concerto meraviglioso. Il dvd contiene inoltre immagini e interviste del backstage e del sound check.
Non ci sono parole per descrivere la bellezza di “The Deepest End”, 6 ore di musica totale, senza confini, la celebrazione di una band unica e meravigliosa. I Gov’t Mule sono i veri eredi della grande tradizione della jam band e con questo monumentale live entrano di diritto nell’olimpo del rock. 6 ore di grandissima musica un vero inno al rock in tutte le sue forme; qui trovate tutto dal blues al jazz, dal soul al funk, dal hard rock al folk passando per il gospel e la psichedelia.
Non ci sono parole per descrivere la bellezza di “The Deepest End”, 6 ore di musica totale, senza confini, la celebrazione di una band unica e meravigliosa. I Gov’t Mule sono i veri eredi della grande tradizione della jam band e con questo monumentale live entrano di diritto nell’olimpo del rock. 6 ore di grandissima musica un vero inno al rock in tutte le sue forme; qui trovate tutto dal blues al jazz, dal soul al funk, dal hard rock al folk passando per il gospel e la psichedelia.
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