Perché l'auto elettrica rischia di essere un muro contro il quale andremo a sbattere? Per dirla in modo sintetico: perché stanno incentivando il consumo green senza curarsi troppo della produzione green.
Mi spiego.
Guardavo ieri una pubblicità della nuova ID4 della Volkswagen (https://www.volkswagen.it/it/modelli/id4.html), un'auto che "apre la strada ad un nuovo modo di viaggiare ancora più sostenibile e digitale.". Bellissimo: sostenibile e connessa, in linea con la svolta green che tutti desideriamo.
Poi vai a vedere che quest'auto ha una batteria di 77Kwh, che, dicono, puoi comodamente ricaricare da casa o da un impianto superveloce da 125 Kw.
E allora facciamo due conti. Immaginiamo di avere a casa un normalissimo impianto da 3 Kw. Superiamo di slancio fastidiosi dettagli del tipo "ma se abito al quarto piano e non ho garage, come l'alimento la macchina parcheggiata in strada?" e facciamo una divisione: 77/3= 25 ore circa. Attaccando l'automobile alla presa di casa, spegnendo tutto, dal frigo alla lavastoviglie, potrete ricaricare l'auto in comode 25 ore.
Troppe. Però, vi dicono, potete accedere ad una colonnina di ricarica ultraveloce da 125 Kw. Qui, facendo la divisione, vediamo che in una mezz'oretta ce la caviamo. A patto di tralasciare qualche fastidioso dettaglio, del tipo che fintanto che l'auto elettrica ce l'hanno uno su mille, quell'uno troverà sempre la colonnina libera e perderà mezz'ora. Ma se l'auto elettrica ce l'hanno venti su cento, è assai dubbio che siano così libere, e se il tempo di ricarica è di mezz'ora, il tempo di attesa può diventare piuttosto lunghetto. Meglio, se programmate un viaggetto che richiede un paio di ricariche, informarvi non solo su dove siano le colonnine lungo il tragitto, ma quante di queste abbiano annesso un servizio di motel.
Vabbé, limiteremo i viaggi lunghi e ne approfitteremo finalmente per leggere La Ricerca del tempo peduto che terremo in macchina, per poterla tirar fuori ad ogni ricarica. Tutto risolto?
Mica tanto. Immaginiamo un autogrill sull'autostrada, uno qualunque, uno di quelli che oggi ha una decina di pompe di benzina, gasolio, gpl o metano. E immaginiamo questo autogrill con una decina di impianti di ricarica a 125 Kw. Per alimentarli è necessaria una centrale da 1Mw (cioè 1.000 Kw) almeno, che eroghi tutta la sua potenza nel momento in cui 10 auto elettriche scariche chiedono la ricarica. Ma, come abbiamo detto, in genere un impianto domestico di città è di 3Kw, il che vuol dire che la centrale elettrica da 1Mw, sufficiente (e manco...) ad alimentare uno e un solo autogrill, sarebbe altrimenti sufficiente a provvedere al fabbisogno elettrico di (1000/3) oltre 300 famiglie. Un villaggetto. Quindi: 10colonnine ultraveloci = un villaggetto.
Bene, da dove peschiamo quest'energia per alimentare le 10 colonnine? Ma da fonti rinnovabili, è ovvio. Siamo o non siamo green?
Per esempio dal fotovoltaico. Correggetemi se sbaglio, ma per avere una potenza da 1 Mw è necessario un ettaro (cioè un campo di calcio) di pannelli (http://www.rinnovabilandia.it/quanta-superficie-occupa.../ ). I quali pannelli, peraltro, produrranno quel Mw se il sole splende nel cielo a mezzogiorno. Se è nuvoloso, molto meno, se è notte, niente. Allora con le pale eoliche. Ottimo, uno di quei bestioni alti mezza torre Eiffel è in effetti da 2 o 3 Mw. A patto che tiri vento, e pure sostenuto. Se non c'è un alito di vento, nulla. Se il vento è una brezza, quasi niente.
Il tutto per alimentare 10 colonnine che, in 24 ore, a mezz'ora di ricarica ciascuna, possono rifornire meno di 500 auto.
E allora? Oltre a viaggiare con la lista dei motel devo pure consultare un'app con le condizioni meteo lungo il tragitto? Ovviamente no, si provvederà in altro modo, vale a dire consumando fonti fossili (dal gas al carbone) per produrre quell'energia elettrica che fa del possessore di un'auto elettrica un vero Green.
In Italia, attualmente, circolano 37milioni di automobili (https://www.latuaauto.com/quante-auto-ci-sono-in-italia...). Ecco, fate il conto mentale di quante colonnine, quante mezze torri Eiffel, quanti campi di calcio a pannelli solari, sarebbero necessari per ricaricare un 10% (cioè circa 4 milioni) di automobili che percorrono una trentina di Km al giorno. Una traccia: immaginiamo che ogni auto abbia un'autonomia reale di 300Km a carica, se fa 30Km al giorno vuol dire che ogni giorno, se le auto sono 4 milioni, bisognerà ricaricarne 400mila. Se un autogrill da 10 colonnine ricarica (vedi sopra) 500 auto al giorno (ma a pieno regime nelle 24 ore), saranno necessari 800 autogrill, ciascuno da 10 colonnine da 125 Kw l'una. Per solo il 10% di auto elettriche, circa 8mila colonnine (ultraveloci: se sono le normali da 20Kw non ne parliamo) che funzionino 24 ore su 24. Hai voglia a mezze torri Eiffel e campi di calcio.
A questo punto del discorso generalmente salta fuori la parola "nucleare". Fonte che, come sappiamo, ha impatto zero sulla Co2. Se ne può discutere e non sono affatto contrario, ma sarebbe il caso di non usare quella parola come Mago Merlino usava abracadabra. Perché costruire una centrale nuclere non è cosa semplice, e solo chi vive sulla luna non lo vede. Quanti anni passano, realisticamente, perché la si possa costruire e connettere alla rete? Dieci? Quindici (come più o meno ne ha impiegati l'appena inaugurata centrale finlandese https://www.huffingtonpost.it/.../dodici-anni-di-ritardo... )? Ecco, ma noi abbiamo un orientamento dell'Unione Europea che vorrebbe che siano vendute solo auto elettriche dal 2035. Il che farebbe sì che i possessori di auto elettriche non siano l'1 per mille di oggi, ma corpose decine di punti percentuali.
E, noterete, non ho nemmeno sfiorato altri fastidiosi dettagli. Del tipo: passati un po' di anni, come succede nei telefonini, le batterie perdono capacità, e si scaricano prima. A quel punto il costo di ricambiare una batteria potrebbe essere maggiore del costo dell'auto sul mercato dell'usato. Insomma: dovete buttarla in qualche sfascia carrozze o, se siete un po' più estroversi, farla esplodere con la dinamite (https://www.motorionline.com/tesla-model-s-fatta.../... ). Inoltre non ho nemmeno sfiorato il discorso di cosa succederebbe a tutte quelle fabbriche che costruiscono componenti per auto. Questo perché l'auto elettrica è enormemente meno bisognosa di "pezzi" rispetto ad una endotermica e una marea di imprese specializzate, semplicemente, falliranno. Con conseguente, inevitabile, disoccupazione.
Torniamo all'inizio. Spingere sull'auto elettrica significa spingere sul consumo green. Ma se poi non riesco a produrre green, il rischio è che noi abbiamo un'auto elettrica che marcia, di fatto, a carbone (https://formiche.net/2021/12/energia-europa-carbone-ue/). Come le locomotive del vecchio West che dribblavano gli Apaches.
Ottimo risultato. Però green.
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