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mercoledì 8 febbraio 2017

Quanto ci costa la Rai? Fotografia con sei mesi di stipendi e appalti 2016

Nel secondo semestre del 2016 il direttore generale Campo  Dall’Orto ha firmato 129 contratti per 340 milioni di euro. I compensi di conduttori, volti tv e giornalisti esterni fino a oggi erano riservati: ora un documento svela nomi e cifre.



Quanto vale la firma del direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto? Stando ad un documento interno di viale Mazzini che elenca gli «atti ed i contratti aziendali sottoscritti dal dg», al quale da una anno a questa parte la legge ha conferito poteri rafforzati rispetto ai predecessori, molto. Solo negli ultimi sei mesi del 2016, infatti, il manager che può avallare impegni sino a 10 milioni di euro contro i 2,5 dei predecessori, ha firmato 129 contratti per un ammontare complessivo che sfiora i 340 milioni di euro tra cachet dei conduttori, acquisto di format, produzioni di fiction e programmi e appalti vari. Una cifra molto consistente se si considera che in base all’ultimo bilancio approvato, quello del 2015, dalle casse della Rai in un anno escono circa 1,3 miliardi di euro per costi esterni. Sempre negli ultimi sei mesi dell’anno Campo Dall’Orto ha poi firmato 299 contratti di assunzione (compresi 4 dirigenti e 6 giornalisti), portando l’organico complessivo di fine 2016 a quota 11.303 unità, e concesso 585 promozioni (91 legate ad automatismi contrattuali).

In virtù delle norme sulla trasparenza si conoscono i compensi dei manager, dei direttori di testata e di tutti i dipendenti sopra la soglia dei 200 mila euro lordi anno. Ma non si conoscono i compensi di conduttori e giornalisti esterni alla Rai, volti noti della tv e star del prime time: tutte cifre che nonostante le ripetute sollecitazioni del Parlamento e di alcuni consiglieri Rai continuano a restare sostanzialmente top secret. «Per ragioni di concorrenza», obietta sempre la tv pubblica. I documenti di cui «La Stampa» è venuta in possesso, noti anche a tutti i membri del cda, ci consentono di avviare una piccola operazione di trasparenza a partire dai nuovi contratti di esclusiva siglati con Antonella Clerici, Lucia Annunziata, Piero Angela, Flavio Insinna e Michele Santoro ed ai conguagli concessi a Vespa, Frizzi, Giletti, Conti e Guardì.

FORMAT
Undici milioni tra “L’eredità” e “Affari tuoi”

La tv moderna, si sa, vive di format. Ed anche mamma Rai non può farne a meno. Negli ultimi sei mesi del 2016 viale Mazzini ne ha acquistati (o riconfermati) 16 attingendo dai cataloghi di tutte le più importanti società di produzione. La fetta più ricca in questa tornata è andata a Endemol, famosa in tutto il mondo per aver prodotto il «Grande fratello». Gli esborsi più alti sono invece finiti ai programmi che servono a Rai1 per presidiare preserale e prime time: 5,6 milioni di euro sono così stati versati per l’acquisto del format ed il pagamento dell’appalto parziale de «l’Eredità» per la stagione 2016-2017 a favore della società Magnolia. A ruota segue «Affari tuoi» (produzione Endemol Shine) che vale 5,3 milioni di euro. Sempre a Magnolia finiscono poi i 4,8 milioni legati alla licenza per «Pechino Express» (Rai2) cui si aggiunge un milione e 70 mila euro a titolo di transazione per un controversia legata alle edizioni del 2008 e del 2010 dell’«Isola dei famosi». Endemol Shine incassa poi 2,96 milioni per la quinta edizione di «Detto fatto» (Rai2), e 2,01 milioni per «Tale e quale show» (Rai1) ed altrettanto per «Torto o Ragione? Verdetto finale» di Rai2, 2 milioni e 58 mila per «The big music quiz» (Rai1), 1 milione e 785 mila per «Boss in incognito» (Rai2) più 1,96 milioni per «Stasera tutto è possibile» di Rai2. Per la produzione di «Sbandati» di Rai2 alla Nonpanic del gruppo Banijay Zodiak, altro gigante del settore, vanno 2 milioni e 170 mila euro e 1,6 milioni per «Sono innocente» di Rai3. A Fremantlemedia vanno invece 4,18 milioni di euro per il format e l’appalto parziale di «Nemo, nessuno escluso» di Rai2. Sono tre invece i contratti incassi dal produttore Bibi Ballandi: 1 milione e 300 mila euro per licenza format e appalto parziale dello show dei Roberto Bolle «La mia Danza libera» (Rai1), 2 milioni e 170 mila euro per «Stasera casa Mika» (Rai2) ed un milione e 470 mila per «L’importante è avere un piano» di Rai1. Infine 2 milioni e 300 mila euro sono andati alla «Arcobaleno tre srl» per l’acquisto dei diritti di ripresa e di utilizzazione del programma «Nemicamatissima» di Rai1. Arcobaleno tre fa capo a Lucio Presta agente di spettacolo che oltre a Benigni, Bonolis, Antonella Clerici, Belen, Amadeus e tanti altri big della tv cura anche gli interessi di Lorella Cuccarini, protagonista assieme a Heather Parisi di questo show dell’ammiraglia Rai.


LE STAR
Clerici e Insinna record: un milione e mezzo l’anno


Tra contratti di esclusiva e conguagli per le prestazioni extra i big della tv pubblica hanno chiuso in bellezza il 2016. Il contratto in assoluto più ricco è quello di Antonella Clerici: la conduttrice de «La prova del cuoco» e «Ti lascio una canzone» il 18 ottobre ha infatti rinnovato l’esclusiva con Rai uno per due anni (1 settembre 2016 - 31 agosto 2018) a fronte di un compenso pari a 3 milioni di euro lordi, 1,5 all’anno. Più o meno la stessa cifra va anche a Flavio Insinna, il re dell’access prime time e di «Affari tuoi» che per un anno incassa invece 1 milione e 420 mila euro (nuova scadenza contratto il 24 luglio 2017). Il triennale siglato con Lucia Annunziata («In mezz’ora», Rai3) vale invece 1 milione e 380 mila euro per una collaborazione esclusiva che va dal 19 settembre 2016 all’8 settembre 2019: 460 mila euro lordi all’anno. Sempre con Rai1 Piero Angela, a metà dicembre, ha invece confermato il suo contratto di collaborazione sino al 31 agosto 2017. Il compenso vale in tutto 1 milione e 800 mila euro: 1 milione 565 mila per il periodo 1 settembre 2013 - 31 agosto 2016, più altri 235 mila per arrivare al 31 agosto 2017 compresa «la partecipazione del collaboratore alla realizzazione di collane di dvd di carattere scientifico e storico».
Il ritorno in Rai di Michele Santoro costa alla tv pubblica 2 milioni e 700 mila euro. Importo che però viene versato alla sua società di produzione, la «Zerostudios spa», a fronte della realizzazione per Rai2 di tre diversi programmi: «Italia», «M» e «Animali come noi». Assieme all’accordo ratificato il 30 settembre, attraverso una scrittura privata, Santoro però «si impegna a rinunciare agli atti e all’azione relativi al giudizio promosso nei confronti della Rai». In maniera tale da mettere una pietra tombale su un contenzioso decennale.
Tra i nuovi contratti stipulati va segnalato infine il quadriennale del nuovo direttore principale dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai, l’americano James Conlon. Per il periodo primo ottobre 2016-14 maggio 2017 percepirà 311.333 euro lordi, più o meno lo stesso importo del direttore uscente, lo slovacco Jurj Valcuha che per i quattro anni compresi tra l’ottobre 2013 e l’ottobre 2016 ha percepito in tutto 1.188.732 euro compresi i 64 mila euro di prestazioni aggiuntive che gli sono state liquidate l’8 luglio 2016.
Quello dei conguagli e delle integrazioni dei minimi garantiti, del resto, è un mercato altrettanto ricco in casa Rai. Ne sa qualcosa Bruno Vespa, che a fronte di un minimo garantito di 1 milione e 800 mila euro nel secondo semestre 2016 ha incassato un milione di euro per prestazioni eccedenti il contratto base: il 18 luglio gli sono stati infatti assegnati 760.400 euro per gli extra riferiti al periodo 1-9-2014/28-4-2016, in pratica 89.250 euro ogni puntata in più; il 27 ottobre 2016 a fronte di 419.100 euro maturati in più per il periodo 29 aprile-31 agosto 2016 gli sono stati invece assegnati altri 239.600 euro. Un anno di prestazioni extra a partire da agosto 2015 all’autore e regista Michele Guardì («Unomattina in famiglia» su Rai1 e «Mezzogiorno in famiglia» su Rai2) hanno invece fruttato 586.184 euro, 181 mila euro in più anche a Fabrizio Frizzi per prestazioni non previste dal contratto base nei primi 5 mesi del 2015 sia su Rai1 che su Rai2, e 313 mila a Massimo Giletti (Rai1) che pure parte da un minimo garantito pari a circa 500mila euro lordi l’anno. Come tutti i big anche il contratto di esclusiva di Carlo Conti è a sei zeri, compresi i 650mila euro di Sanremo. Le sue prestazioni «eccedenti il minimo» sono poca cosa: 60.500 euro appena per una settimana extra a inizio giugno, cifra da cui mamma Rai ha però trattenuto 14 mila euro «per la partecipazione del collaboratore al programma Amici». Ma ora che la De Filippi lo affianca al Festival il conduttore toscano si può ritenere più che ripagato.

SERVIZI
Riprese con droni e gettoni d’oro



L’appalto esterno più ricco deciso alla Rai nella seconda metà del 2016 riguarda i «servizi di riprese in movimento con aeromobili e sistemi girostabilizzati atti ad assicurare riprese televisive aeree». In pratica droni. Vale 8 milioni 590 mila e 780 euro per 24 mesi eventualmente prorogabili di altri 24. Quello più strano assegna invece alla ditta Salvini Luca e C. snc la «riqualificazione del sistema di produzione dell’acqua refrigerata del centro di produzione tv di via Teulada a Roma». Si tratta di uno dei più grandi e famosi centri di produzione di tutta la Rai (9 studi) e questa operazione costerà 847.618 euro.
Importante anche l’investimento in gettoni d’oro, i premi tanto ambiti dei telequiz. In questo caso la controparte è la Zecca dello Stato. La fornitura 2015/2016 per «Affari tuoi» vale 6 milioni 907 mila e 259 euro, 1 milione e 183 mila quella per «l’Eredità».
Poi ci sono i beni e i servizi, a cominciare dalle auto. In ossequio alle regole imposte a tutta la Pa anche la Rai aderisce alla convenzione Consip, la grande centrale acquisti del Tesoro. L’8 luglio viene così approvato dal dg una determinazione a contrattare servizi di noleggio senza conducente a lungo termine (5 anni) per un ammontare complessivo di 8 milioni, 750 mila e 687 euro. Il 15 settembre viene invece lanciata una gara per il noleggio a breve termine ( 2 anni) da 1 milione e 400 euro e infine il 23 dicembre si avviano le procedure per il noleggio sempre a lungo termine di altri 89 automezzi, controvalore 2.920.163,20 euro.
La gara vinta da Bt Italia per il contact center Rai (9 mesi tra il 1 aprile ed il 31 dicembre 2016) vale invece 2 milioni e 566 mila euro, i servizi di conservazione e gestione degli archivi cartacei, degli arredi, dei materiali audio video degli uffici Rai di Roma assegnati al consorzio lombardo Ageas arrivano invece a 2 milioni 493 mila euro per 5 anni (che salgono a 3,49 nel caso l’accordo venga allungato di due anni) mentre i servizi di manovalanza e trasporto in tre anni comportano una spesa di 3 milioni e 880 mila euro.
Per rilevare l’eventuale pubblicità occulta nascosta nei programmi la Rai pensa di spendere in 3 anni 1 milione e 200 mila euro, un altro 1 milione e 760 mila euro è invece destinato a rilevare «i contenuti dei programmi». Sia quelli fatti in casa che quelli della concorrenza.



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