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sabato 20 dicembre 2014

Gino Pellegrini 1941 - 2014

Gino Pellegrini lavorò per Kubrick, O. Welles , Disney e tanti altri.




Gli Uccelli di A. Hitchcock
2001 Odissea nello spazio
West Side Story
Funny Girl
Hello Dolly
Las Vegas
La serie :  Il pianeta delle scimmie
L'ammutinamento del Bounty
Tora Tora Tora
Viaggio allucinante
Alice's Restaurant
L'uomo che venne dal Cremlino
Indovina chi viene a cena
Mary Poppins
La spada nella roccia
Un maggiolino tutto matto
Serials televisivi: Bonanza, Star Trek

Dal 1964 Gino Pellegrini inizia l'attività espositiva in rassegne e musei, tra cui quelli di Santa Barbara, di Pasadena e l'Otis Art Institute di Los Angeles.
Nel 1972 torna in Italia, stabilendosi a Bologna, e dedicandosi fino al 1980 a ricerche artistiche autonome ed operando anche in campo video, pubblicitario e nella scenografia teatrale. 


Pennelli, gessi, matite e sagome di legno. Gino Pellegrini era orgogliosamente un artigiano delle scenografie. Per il cinema, e per i muri delle piazze delle città.



Gino l'ho conosciuto nel 1999, durante la pre/produzione di un film che si doveva girare sull'appennino Bolognese, in particolare nella Rocchetta Mattei, motivo per cui venne chiamato uno scenografo per curare i rifacimenti della struttura a quei tempi molto trascurata e deteriorata.
Facemmo alcuni sopralluoghi Gino ed io. Mentre lui si occupava di misurare e verificare le strutture e la consistenza dei materiali io documentavo con foto e video le superfici e le luci delle sale e in generale di tutte le superfici esterne e interne. In quei giorni, visto che lo andavo a prendere a casa per poi riportarlo a fine sopralluogo, parlammo molto sia del lavoro in se , ma anche delle nostre , diciamo carriere....io avevo ben poco da raccontare ad uno come lui, ma imparai in quei giorni chi si nascondeva sotto quell'apparenza dimessa e di poche parole. Un uomo pratico, abituato ad usare i materiali , a lavorare con ferro, legno, pennelli, colori calce, vetro e tutto quello che serve per dare l'impressione di una realtà anche se di finzione. Mi raccontò della sua partenza per gli USA da ragazzino, visto che aveva una zia americana che lo poteva aiutare e così andò e cominciò la sua prima vita americana, si sposò con una indiana ed ebbe un figlio . Lavorò , mi disse come pittore in moltissimi film, fatti o preparati e mai realizzati, mi fece  un esempio di uno studio durato tre mesi che trascorse in barca con Orson Welles studiando e lavorando per capire quanto fosse realizzabile e costoso un film interamente da girare su una nave, ma alla fine della crociera non se ne fece nulla.
Mi fece visitare il suo studio, vicino alla casa sull'appennino in mezzo ai castagneti di Tolè, ricavato da una vecchia stalla e molto luminoso, poi si prendeva il te con la sua compagna . 
Di quel lavoro assieme alla fine non si realizzò nulla, il film non venne prodotto e passarono alcuni anni prima che di rivederci di nuovo, fu al castello di Dozza , durante una esposizione di opere di vari artisti , la sua realizzazione venne montata interamente in una giornata di lavoro dal solo Gino, come si vede nella foto. L'ultima volta che lo incontrai forse il 2007, durante una Festa a Conselice, dove avevano appena inaugurato un murale da lui eseguito. Mangiammo assieme e ci scambiammo le impressioni sugli ultimi lavori fatti reciprocamente ed alla fine ci salutammo con un arrivederci carissimo, stammi bene e se capita di passare dalle mie parti fatti vedere, certo Gino, con piacere, ciao.


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