mercoledì 31 dicembre 2014
Ry Cooder & David Lindley - 27 Aprile 94 - Fillmore Auditorium
Ry Cooder & David Lindley - Full Concert
Recorded Live: 4/27/1994 - Fillmore Auditorium (San Francisco, CA)
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Setlist:
0:00:00 - Intro by Jerry Pompili
0:00:33 - The Promised Land
0:05:42 - Hold That Snake
0:08:43 - Jesus On The Mainline
0:13:59 - Song Intro: "This is about our favorite automobile"
0:14:50 - Mercury Blues
0:19:52 - Song Intro: "This is a real old song about death"
0:20:28 - Oh Death
0:25:34 - The Very Thing That Makes You Rich (Makes Me Poor)
0:30:23 - Thirteen Question Method
0:34:11 - Down In Mississippi
Personnel:
Ry Cooder - guitar, vocals
David Lindley - guitar, fiddle, vocals
Bobby King - tenor vocal
Terry Evans - baritone vocal
Willie Green - bass vocal
Joachim Cooder - percussion
lunedì 29 dicembre 2014
David Lindley & El Rayo X live at Loreley 1982
David Lindley e El Rayo X - Open Air Festival Loreley. 28 AGOSTO 1982.
Musicisti:
David Lindley - g, voc
Bernie Larsen - g, voc
Ian Wallace - Tamburi, voc
Jorge Calderon - B, voc
Setlist:
01 Turning Point (6'07 ''),
02 mi tolse il Romeos (4'50 ''),
03 Bye Bye Love (3'30 ''),
04 Rama Lama (4'15 '')
05 Spodie (6'26 '')
06 precoce (4'48 '')
07 Saz (4 '40' '),
08 Rag Bag (7'40 ''),
09 Twist And Shout (3'15 ''),
10 Do not Look Back (8'05 ''),
11 Your Lady Old (5'55 '')
12 Fratel John (9'15 ''),
13 Mercury Blues (4'45 '')
14 Talk To The Lawyer (6'30 '')
lunedì 22 dicembre 2014
Frank Zappa A pioneer of Future Music
A Frank Scheffers documentary, as broadcast by VPRO in the Netherlands April 2007.
A day with Frank Zappa 1971
A day with Frank Zappa_a documentary made by vpro-television in Holland in 1971.
Directed by Roelof Kiers.
Directed by Roelof Kiers.
sabato 20 dicembre 2014
Gino Pellegrini 1941 - 2014
Gino Pellegrini lavorò per Kubrick, O. Welles , Disney e tanti altri.
- Gli Uccelli di A. Hitchcock
- 2001 Odissea nello spazio
- West Side Story
- Funny Girl
- Hello Dolly
- Las Vegas
- La serie : Il pianeta delle scimmie
- L'ammutinamento del Bounty
- Tora Tora Tora
- Viaggio allucinante
- Alice's Restaurant
- L'uomo che venne dal Cremlino
- Indovina chi viene a cena
- Mary Poppins
- La spada nella roccia
- Un maggiolino tutto matto
- Serials televisivi: Bonanza, Star Trek
- Dal 1964 Gino Pellegrini inizia l'attività espositiva in rassegne e musei, tra cui quelli di Santa Barbara, di Pasadena e l'Otis Art Institute di Los Angeles.
Nel 1972 torna in Italia, stabilendosi a Bologna, e dedicandosi fino al 1980 a ricerche artistiche autonome ed operando anche in campo video, pubblicitario e nella scenografia teatrale.
Gino l'ho conosciuto nel 1999, durante la pre/produzione di un film che si doveva girare sull'appennino Bolognese, in particolare nella Rocchetta Mattei, motivo per cui venne chiamato uno scenografo per curare i rifacimenti della struttura a quei tempi molto trascurata e deteriorata.
Facemmo alcuni sopralluoghi Gino ed io. Mentre lui si occupava di misurare e verificare le strutture e la consistenza dei materiali io documentavo con foto e video le superfici e le luci delle sale e in generale di tutte le superfici esterne e interne. In quei giorni, visto che lo andavo a prendere a casa per poi riportarlo a fine sopralluogo, parlammo molto sia del lavoro in se , ma anche delle nostre , diciamo carriere....io avevo ben poco da raccontare ad uno come lui, ma imparai in quei giorni chi si nascondeva sotto quell'apparenza dimessa e di poche parole. Un uomo pratico, abituato ad usare i materiali , a lavorare con ferro, legno, pennelli, colori calce, vetro e tutto quello che serve per dare l'impressione di una realtà anche se di finzione. Mi raccontò della sua partenza per gli USA da ragazzino, visto che aveva una zia americana che lo poteva aiutare e così andò e cominciò la sua prima vita americana, si sposò con una indiana ed ebbe un figlio . Lavorò , mi disse come pittore in moltissimi film, fatti o preparati e mai realizzati, mi fece un esempio di uno studio durato tre mesi che trascorse in barca con Orson Welles studiando e lavorando per capire quanto fosse realizzabile e costoso un film interamente da girare su una nave, ma alla fine della crociera non se ne fece nulla.
Mi fece visitare il suo studio, vicino alla casa sull'appennino in mezzo ai castagneti di Tolè, ricavato da una vecchia stalla e molto luminoso, poi si prendeva il te con la sua compagna .
Di quel lavoro assieme alla fine non si realizzò nulla, il film non venne prodotto e passarono alcuni anni prima che di rivederci di nuovo, fu al castello di Dozza , durante una esposizione di opere di vari artisti , la sua realizzazione venne montata interamente in una giornata di lavoro dal solo Gino, come si vede nella foto. L'ultima volta che lo incontrai forse il 2007, durante una Festa a Conselice, dove avevano appena inaugurato un murale da lui eseguito. Mangiammo assieme e ci scambiammo le impressioni sugli ultimi lavori fatti reciprocamente ed alla fine ci salutammo con un arrivederci carissimo, stammi bene e se capita di passare dalle mie parti fatti vedere, certo Gino, con piacere, ciao.
giovedì 18 dicembre 2014
lunedì 15 dicembre 2014
sabato 13 dicembre 2014
venerdì 12 dicembre 2014
lunedì 8 dicembre 2014
sabato 6 dicembre 2014
J'ai Été Au Bal (Les Blank - 1989)
"Chad's Room." J'AI E`TE` AU BAL (I Went To The Dance) The Cajun And Zydeco Music Of Louisiana 1989
Zydeco: Creole Music and Culture in Rural Louisiana
Nick Spitzer film on African American dance-hall music in French-speaking southwest Louisiana, with Dolon Carriere, Armand Ardoin, and Alphonse "Bois Sec" Ardoin.
venerdì 5 dicembre 2014
Little Feat - Rainbow Theatre London 1977
01 Intro / Join the Band
02 Rock'n Roll Doctor
03 Fat Man In The Bathtub
04 Teenage Nervous Breakdown
05 Oh Atlanta
06 Dixie Chicken
07 Tripe Face Boogie
08 Rocket In My Pocket
09 Skin It Back
10 Old Folks' Boogie
11 Apolitical Blues
12 Red Streamliner
13 All That You Dream
14 Willin'
15 Spanish Moon
giovedì 4 dicembre 2014
Frank Zappa Palermo 82 (the concert of the infamous riots)
1982-07-14 - Stadio Communale La Favorita, Palermo, Italy
mercoledì 3 dicembre 2014
Salou Catalogna Spagna
https://maps.google.it/maps/svpw?url=https:%2F%2Fmaps.google.it%2Fmaps%3Ff%3Dq%26source%3Ds_q%26hl%3Den%26geocode%3D%26q%3Dcarrer%2Bde%2Brodriguez%2Bpomatta,%2BSalou,%2BSpain%26aq%3D%26sll%3D41.074666,1.14238%26sspn%3D0.002062,0.00284%26vpsrc%3D6%26t%3Dh%26ie%3DUTF8%26hq%3D%26hnear%3DCarrer%2Bde%2BRodr%25C3%25ADguez%2BPomatta,%2B43840%2BSalou,%2BTarragona,%2BSpain%26ll%3D41.074132,1.14272%26spn%3D0.000515,0.00071%26z%3D14%26layer%3Dc%26cbll%3D41.07388,1.142499%26panoid%3DABL0RTe5arhtXqTEyX8XBQ%26cbp%3D12,38.35,,0,5.1%26output%3Dembed&hl=en&gl=it
giovedì 27 novembre 2014
sabato 22 novembre 2014
I Got To Move - Homesick James
Homesick James (May 3, 1914 -- December 13, 2006) was an American blues musician. He most notably played slide guitar, with his cousin Elmore James, and Sonny Boy Williamson.
The album is Shake Your Money Maker
2007 CD Blue Label SPV
The album is Shake Your Money Maker
2007 CD Blue Label SPV
Eric Clapton & Dr John - Duets At The Roseland Ballroom - New York, NY (1996)
Eric Clapton and Dr. John - Duets
Roseland Ballroom, NYC - May 9, 1996
1) Right Place, Wrong Time
2) St. James Infirmary
3) How Long
4) Roberta
5) Layla
6) Closing
giovedì 20 novembre 2014
attività fisica ager
ricorda che 30 minuti prima dell'attività devi sempre fare uno spuntino, meglio se a base di un carboidrato complesso, che rilascia energie lentamente ed evita che il tuo organismo prelevi "benzina" dal muscolo, indebolendolo piuttosto che tonificarlo! Durante l'attività invece è ottima acqua e limone, o alla mezz'ora una manciata di uvetta o mandorle o noci, con un tocchetto di cioccolata fondente, oppure una bella banana! Se alla fine, magari dopo circa un'ora di esercizio, manca molto tempo al prossimo pasto, un secondo piccolo spuntino è consigliato, per evitare ipoglicemie e sbalzi glicemici al pasto successivo, il tono muscolare non dipende nè dalla quantità di attività fisica nè da quella delle proteine, ma da una giusta combinazione di nutrienti, pasti ben distribuite e tempi di esercizio!
lunedì 17 novembre 2014
mercoledì 12 novembre 2014
"L'Armadio della vergogna"
Franco Giustolisi se n'è andato come avrebbe voluto. Combattendo fino all'ultimo per quello in cui ha creduto per una vita. Nella stanza dove è stato curato c'erano libri, fogli con appunti, un dizionario e l'inseparabile Settimana enigmistica. Da lì, dal letto che è stato il suo ultimo studio, il suo ultimo tavolo di lavoro, ha dettato lettere, fatto telefonate, immaginato azioni future.
Con me, che con lui ho iniziato a lavorare trent’anni fa e ho scritto due libri, ha parlato per l’ultima volta la settimana scorsa. Poche parole pronunciate con un filo di voce. Ma ha voluto essere sicuro che avessi ben capito, era cosciente che era il nostro commiato: “Pier Vittorio prendi in mano tu…”. Si riferiva a un'iniziativa per parlare della cosa a cui ha dedicato vent'anni di passione professionale, politica e civile. Franco voleva giustizia per quella che chiamava la più grande tragedia vissuta dal popolo italiano. Voleva giustizia per i 15-20 mila civili uccisi dai nazisti e dai fascisti tra il 1943 e il 1945. Per i loro figli, i loro mariti, le loro mogli, i loro fratelli.
Una battaglia combattuta soprattutto sulle pagine dell' Espresso . Poi con un libro, l'Armadio della vergogna. Mille dibattiti in tutte le parti d'Italia. Feroci polemiche con chi alla sua sete di giustizia frapponeva esitazioni o piccoli interessi di parte.
Fu lui, insieme ad Alessandro De Feo, a parlare per primo di quell’armadio della procura generale militare scoperto per caso nel 1994 e nel quale, da 34 anni, erano chiusi i fascicoli sulle stragi nazifasciste. Fascicoli con cognome, nome e grado dei responsabili di tutti quegli omicidi chiusi là dentro per non turbare i nuovi equilibri internazionali degli anni Cinquanta. Lo battezzò l’armadio della vergogna perché capì subito il terribile carico di negligenze e omissioni che la scoperta di quei fascicoli portava con sé.
C’erano le indagini sui responsabili delle stragi più famose come Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema e di quelle di cui non si era mai parlato tanto. Eccidi come quelli di Monchio, Vinca, Cercarolo… Franco raccolse documenti, andò sui posti, conobbe i sopravvissuti, si fece raccontare, diventò tutt’uno con la rabbia di chi era rimasto senza giustizia, di chi aveva visto morire padri e madri senza che mai nessuno si preoccupasse di cercare gli assassini. La sua battaglia è stata senza quartiere. Perché Franco era uno che le cose non le mandava certo a dire. Pensare, dire e agire era, per lui, un tutt'uno.
Il nostro primo e impegnativo lavoro insieme fu un'inchiesta sulle carceri Italiane. Eravamo tutti e due all'Espresso. Lui un quasi sessantenne professionista noto e affermato, già a Paese Sera, al Giorno e alla Rai, a Tv 7. Io un cronista poco più che trentenne che ancora molto aveva da vedere del mondo. Franco mi portò per carceri con un piglio che non dimentico. Entrava nella cella di un condannato per mafia e gli chiedeva: "La mafia esiste?". Affrontava banditi pluriassassini come fossero conoscenti da bar. Con una calma, una serenità e una schiettezza che non immaginavo si potessero avere in carceri speciali come quelli. Da quel viaggio nacque un’inchiesta per il giornale e il libro Al di là di quelle mura. E poi un altro libro, la storia del capo brigatista Alberto Franceschini, Mara Renato e io.
Con me, che con lui ho iniziato a lavorare trent’anni fa e ho scritto due libri, ha parlato per l’ultima volta la settimana scorsa. Poche parole pronunciate con un filo di voce. Ma ha voluto essere sicuro che avessi ben capito, era cosciente che era il nostro commiato: “Pier Vittorio prendi in mano tu…”. Si riferiva a un'iniziativa per parlare della cosa a cui ha dedicato vent'anni di passione professionale, politica e civile. Franco voleva giustizia per quella che chiamava la più grande tragedia vissuta dal popolo italiano. Voleva giustizia per i 15-20 mila civili uccisi dai nazisti e dai fascisti tra il 1943 e il 1945. Per i loro figli, i loro mariti, le loro mogli, i loro fratelli.
Una battaglia combattuta soprattutto sulle pagine dell' Espresso . Poi con un libro, l'Armadio della vergogna. Mille dibattiti in tutte le parti d'Italia. Feroci polemiche con chi alla sua sete di giustizia frapponeva esitazioni o piccoli interessi di parte.
Fu lui, insieme ad Alessandro De Feo, a parlare per primo di quell’armadio della procura generale militare scoperto per caso nel 1994 e nel quale, da 34 anni, erano chiusi i fascicoli sulle stragi nazifasciste. Fascicoli con cognome, nome e grado dei responsabili di tutti quegli omicidi chiusi là dentro per non turbare i nuovi equilibri internazionali degli anni Cinquanta. Lo battezzò l’armadio della vergogna perché capì subito il terribile carico di negligenze e omissioni che la scoperta di quei fascicoli portava con sé.
C’erano le indagini sui responsabili delle stragi più famose come Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema e di quelle di cui non si era mai parlato tanto. Eccidi come quelli di Monchio, Vinca, Cercarolo… Franco raccolse documenti, andò sui posti, conobbe i sopravvissuti, si fece raccontare, diventò tutt’uno con la rabbia di chi era rimasto senza giustizia, di chi aveva visto morire padri e madri senza che mai nessuno si preoccupasse di cercare gli assassini. La sua battaglia è stata senza quartiere. Perché Franco era uno che le cose non le mandava certo a dire. Pensare, dire e agire era, per lui, un tutt'uno.
Il nostro primo e impegnativo lavoro insieme fu un'inchiesta sulle carceri Italiane. Eravamo tutti e due all'Espresso. Lui un quasi sessantenne professionista noto e affermato, già a Paese Sera, al Giorno e alla Rai, a Tv 7. Io un cronista poco più che trentenne che ancora molto aveva da vedere del mondo. Franco mi portò per carceri con un piglio che non dimentico. Entrava nella cella di un condannato per mafia e gli chiedeva: "La mafia esiste?". Affrontava banditi pluriassassini come fossero conoscenti da bar. Con una calma, una serenità e una schiettezza che non immaginavo si potessero avere in carceri speciali come quelli. Da quel viaggio nacque un’inchiesta per il giornale e il libro Al di là di quelle mura. E poi un altro libro, la storia del capo brigatista Alberto Franceschini, Mara Renato e io.
lunedì 10 novembre 2014
Rope ladder to the moon - doc Jack Bruce
Tony Palmer's 1969 documentary on Cream bassist Jack Bruce is now available on DVD. Jack Bruce: Rope Ladder to the Moon is a 55 minute documentary on the singer-songwriter, filmed around the same time that he was recording his jazz-oriented solo record, Songs for a Tailor. The film proves to be a snapshot of Bruce during a pivotal time in his career, just after Cream disbanded, and after he began his solo career that he has continued to this day.
Director Tony Palmer is known for his extensive work with musical artists, including the Beatles, Cream, and Jimi Hendrix. He also co-wrote and directed Frank Zappa's surreal 200 Motels.
Rope Ladder to the Moon originally aired on the BBC in 1971. The film has been restored for its first time release on DVD.
Director Tony Palmer is known for his extensive work with musical artists, including the Beatles, Cream, and Jimi Hendrix. He also co-wrote and directed Frank Zappa's surreal 200 Motels.
Rope Ladder to the Moon originally aired on the BBC in 1971. The film has been restored for its first time release on DVD.
venerdì 7 novembre 2014
mercoledì 5 novembre 2014
Mirella Freni e Vladimir Delman - Evgenij Onegin teatro Comunale Bologna
1989 Video One Bologna
Regia Francesca Catarci
Regia Francesca Catarci
domenica 2 novembre 2014
Pirate bay
Libertà in rete
I pirati della Rete sono tornati all’arrembaggio e per celebrare il loro decimo anniversario hanno ideato un nuovo modo per minare l’ordine costituito fin dalle sue fondamenta. The Pirate Bay , il più noto e discusso motore di ricerca di file torrent ha appena presentatoPirateBrowser, un programma per navigare in Rete che aggira ogni censura. Non è una novità assoluta, nel web si trovano centinaia di metodi e programmi per superare le barriere imposte da Stati e regimi, ma ciò che rende unico questo browser è la sua estrema semplicità. Basta infatti scaricarlo per avere un pacchetto completo anti-censura a prova di neofita.
Basato sul browser gratuito e open source Firefox Portable, è al momento disponibile solo per Windows ma sono in arrivo anche le versioni per Mac e Linux. Al suo interno troviamo il client Tor e altri componenti aggiuntivi che, in soldoni, rimpallano la nostra identità da un server all’altro così che, anche se ci connettiamo dall’Italia, risultiamo navigare da una altro Paese e possiamo accedere a siti che qui sarebbero bloccati. A differenza di Tor, non garantisce il completo anonimato così da poter rilevare comunque chi va su siti considerati censurabili anche dai pirati, come ad esempio quelli pedopornografici. «Questo browser è destinato solo per aggirare la censura», scrivono i pirati sul sito, «per rimuovere i limiti nell’accesso a quei siti web che il tuo governo non vuole che tu conosca». Con PirateBrowser insomma si è tutt’ora in grado di distinguere tra una censura buona e una cattiva e, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non è destinato solo a chi vuole scaricare a più non posso.
Aggirare la censura infatti significa poter visitare i siti che governi e regimi considerano scomodi, primi tra tutti quelli dei dissidenti politici. Non a caso nella presentazione del programma i due Paesi citati per primi tra i censori sono Iran e Corea del Nord, Paesi che più di altri hanno chiuso a doppia mandata le porte della Rete. È singolare notare come questo nuovo passo in avanti nella libertà di navigazione arriva proprio a una settimana di distanza da una nuova stretta sul web. Un decreto firmato il 2 agosto scorso dal premier vietnamita Nguyen Tan Dung autorizza gli internet provider a bloccare i post su Facebook e Twitter considerati “contro il Vietnam” o contro “la sicurezza nazionale”, due nozioni così facilmente interpretabili da lasciare ampio spazio alla mano nera del governo. Lo scopo infatti è bloccare la fitta rete di attivisti che arresti o sequestri ancora non sono riusciti a fermare ma lo fa in modo totale: a partire dal settembre prossimo infatti nessuna informazione legata all’attualità potrà più essere pubblicata, comprese le notizie provenienti dal governo stesso o da giornali e agenzie di stampa governative e filocomuniste.
Il fatto che siano degli esperti informatici che si definiscono pirati non deve sviare dall’effettivo risultato raggiunto in termini di libertà. In questa guerra tra buoni e cattivi infatti c’è un continuo scambio di ruoli, con i pirati che combattono i governi censori e i governi stessi che a loro volta diventano pirati. Basta prendere per esempio la decisione adottata dagli Stati Uniti, tra i più grandi censori globali, che due anni fa avevano stanziato ben due milioni di dollari per creare delle Reti parallele che aggirassero le limitazioni imposte da Iran, Siria e Libia ai propri cittadini. Si vede quindi che basta cambiare le regole perché il gioco cambi, perché i buoni divengano cattivi e viceversa. Come Alice attraverso lo specchio, solo che qui è tutto vero.
venerdì 24 ottobre 2014
giovedì 23 ottobre 2014
venerdì 17 ottobre 2014
mercoledì 15 ottobre 2014
"THE TEXAS TORNADOS " en vivo en Austin Tx
Doug Sahm, Freddy Fender, Augie Meyers, Flaco Jimenez, Louie Ortega, Speedy Sparks, Ernie Durawa, Oscar Tellez, and Derek O"Brien : THE TEXAS TORNADOS
domenica 12 ottobre 2014
Radio Blues N°1 - Definitive Blues
00:00 - Amos Milburn - Facciamo un partito
02:53 - Howlin Wolf - All Night Boogie
05:08 - Slim Harpo - io sono un re Bee
08:09 - Elmore James - Scuotere il Moneymaker
10:44 - Wilbert Harrison - Kansas City
13:10 - Memphis Slim - Pacemaker Boogie
15:58 - Magic Sam - 21 giorni di carcere
17:57 - Buster Brown - Fannie Mae
20:56 - Little Walter - I Had My Fun
22:59 - BB King - Rock Me Bambino
25:57 - Charles Brown - Driftin Blues
29:12 - Albert Ammons, Pete Johnson - Boogie Woogie Man
31:59 - Roy Brown - Hurry Hurry bambino
34:37 - George Smith - Blues In The Dark
37:36 - Amos Milburn - House Party
40:02 - Little Willie Littlefield - KC Loving
42:36 - Bukka White - Shake 'Em On Down
45:38 - Mississippi John Hurt - Got the Blues
48:31 - Robert Johnson - Come On In My Kitchen
51:21 - Bukka White - Pretty Baby Blues
53:56 - Lead Belly - Imballaggio Tronco Blues
56:51 - Ramblin Thomas - So Lonesome
59:36 - Black Ace - Whiskey e Donne
01:02:50 - Sonny Boy Williamson - Bye Bye Uccello
01:05:49 - Robert Pete Williams - Andando attraverso i cespugli
01:09:23 - Charley Patton - Magnolia Blues
lunedì 6 ottobre 2014
sabato 27 settembre 2014
mercoledì 24 settembre 2014
lunedì 22 settembre 2014
The Paul Butterfield Blues Band - Unicorn Coffee House, Boston, MA 1966
Paul Butterfield Blues Band
Unicorn Coffee House, Boston, MA
Spring 1966
set 1
01 Look Over Yonders Wall 0:01:30
02 Born In Chicago 0:05:03
03 Love Her With A Feeling 0:09:16
04 Walking Blues 0:15:16
05 Don't Say No To Me 0:19:10
06 One More Heartache 0:23:08
07 Work Song 0:27:15
set 2
08 Thank You Mr. Poobah 0:40:23
09 Serves You Right To Suffer 0:47:48
10 Got A Mind To Give Up Living 0:50:38
11 Walking By Myself 0:57:18
12 Baby Please Don't Go 1:02:06
13 World Is In An Uproar 1:06:16
14 Got My Mojo Working 1:10:53
Paul Butterfield - harp, vocals
Mike Bloomfield - guitar
Elvin Bishop - guitar
Mark Naftalin - keyboard
Jerome Arnold - bass
Billy Davenport - drums
domenica 21 settembre 2014
Dave Matthews Band - Central Park Concert - 1 . 2
Dave Matthews Band - Central Park Concert - 2003 - New York
Tracklist:
00:00:00 - Prelude
00:03:00 - Non bere l'acqua
0:10:15 - Cosi Tanto da dire
0:14:33 - chiunque Visto Il Ponte?
00:15:55 - Too Much
00:21:25 - Granny
00:26:32 - Crush
00:38:10 - QUANDO IL Mondo finisce
00:42:05 - Discoteche Nancies
00:51:37 - Magazzino
01:01:40 - Ants Marching
01:07:35 - Rhyme & amp; amp; Motivo
01:13:20 - Two Step
Tracklist:
00:00:00 - Prelude
00:03:00 - Non bere l'acqua
0:10:15 - Cosi Tanto da dire
0:14:33 - chiunque Visto Il Ponte?
00:15:55 - Too Much
00:21:25 - Granny
00:26:32 - Crush
00:38:10 - QUANDO IL Mondo finisce
00:42:05 - Discoteche Nancies
00:51:37 - Magazzino
01:01:40 - Ants Marching
01:07:35 - Rhyme & amp; amp; Motivo
01:13:20 - Two Step